Lo scorso 24 febbraio il 18enne Edoardo Zattin è morto dopo un allenamento nella palestra Dojo Team. Secondo l’autopsia, per il giovane sarebbe stato fatale “un violento pugno sferrato all’altezza dell’orecchio sinistro”. Molti i lati oscuri sulla vicenda

Lo scorso 22 febbraio, il giovane pugile di Este Edoardo Zattin stava svolgendo la sua seduta di allenamento presso la palestra Dojo Team di Monselice: improvvisamente, il 18enne ha ricevuto un violento pugno all’altezza dell’orecchio sinistro.
Il giovane era stato immediatamente trasportato all’ospedale in gravissime condizioni. Aveva riportato la frattura della teca cranica con emorragia interna, oltre a diverse lesioni sulla parte destra dell’encefalo.

Edoardo, fin da subito ricoverato in Neurochirurgia, ha combattuto per poco meno di due giorni: la mattina del 24 febbraio, il suo cuore ha smesso di battere.
In queste ore, come riporta Padova Oggi, sono stati resi noti i risultati dell’autopsia.
Secondo gli esami, Edoardo sarebbe morto a causa di un “violento pugno sferrato all’altezza dell’orecchio sinistro”.

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Secondo l’autopsia Edo è morto per un pugno: nessun indagato

Tuttavia, il decesso del giovane atleta della provincia di Padova presenta ancora molti lati oscuri su cui gli investigatori, con l’ausilio della scienza dovranno lavorare.
Dunque, i dubbi riguardano l’utilizzo del caschetto protettivo: non è ben chiaro se il ragazzo indossasse la protezione alla testa nel momento in cui ha ricevuto quel colpo.
La Procura indaga per omicidio colposo. Tuttavia, al momento, in ogni caso, non risultato persone iscritte nel registro degli indagati.

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Quel maledetto 22 febbraio, giorno in cui il giovane pugile Edoardo Zattin ha ricevuto quel pugno che secondo l’autopsia lo ha ucciso, si trovava in compagnia di tre istruttori e altri quattro atleti.

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