Un uomo e una donna, entrambi d’origine marocchina, sono stati sottoposti a fermo dai carabinieri di Torino con l’accusa di rapina aggravata, sequestro di persona e tentato omicidio ai danni di un trentaquattrenne finito in coma per diversi giorni.

L’uomo, anch’esso d’origine marocchina, lo scorso 29 marzo era stato aggredito dai 2, fratello e sorella, nell’appartamento della vittima in corso Svizzera, a Torino. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, la donna che tra l’altro era la ex compagna del trentaquattrenne, insieme al fratello, avrebbero aggredito l’uomo dopo che quest’ultimo si era rifiutato di sottostare alle richieste economiche della ex, che allora lo avrebbe colpito, fracassandogli la testa con un oggetto contundente, per rapinarlo.
La vittima è stata poi rinvenuta priva di sensi nel corridoio dell’abitazione da un vicino di casa che in seguito alle urla ha allertato i soccorsi. Il furto di contanti e dello smartphone è costato al malcapitato diversi giorni di coma.

Originariamente apparso come un regolamento di conti per droga, l’indagine ha poi messo in luce la realtà dei fatti

L’aggressione all’uomo era sembrata in origine un regolamento di conti legato al mondo della droga e dello spaccio di stupefacenti, ma in seguito alle indagini delle autorità, sono emersi indizi che hanno condotto le forze dell’ordine ad accusare l’uomo e la donna di rapina aggravata, sequestro di persona e tentato omicidio.

I carabinieri della Compagnia di Torino Mirafiori e i militari della Compagnia di Saluzzo hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino su richiesta della Procura della Repubblica.

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