Pugni, calci e poi seppellisce la figlia di 6 anni in giardino, lasciandola lì per tutta la notte. Il papà orco si chiama John Edward Kraft, arrestato dalla polizia a Waynesburg per abusi sui figli: vittima della sua furia è infatti anche l’altro bambino di 8 anni. I fatti sono avvenuti in Pennsylvania, Stati Uniti. Adesso l’uomo risponderà dei reati di cui è accusato, compresa l’aggressione aggravata, messa in pericolo dei bambini e detenzione di minore e contenzione illegale di un minore.

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Seppellisce la figlia per punizione: le violenze sui bimbi, le accuse, l’arresto, chi è il papà orco

Il tutto sarebbe dovuto al comportamento della figlia che avrebbe mandato su tutte le furie il papà mostro: la piccola era accusata dal genitore di non comportarsi bene e di mentire. Le stesse parole che avrebbe usato davanti agli agenti per giustificare la follia di seppellire viva la piccola e lasciarla lì per tutta la notte.

Seppellisce la figlia per punizione: i bimbi confermano le violenze subite. I piccoli, ascoltati dagli psicologi, hanno confermato le violenze, aggiungendo che il genitore li avrebbe picchiati anche facendo uso di una cintura e un’asta di metallo. In una delle violenze perpetrate sui figli, l’uomo avrebbe anche tentato di soffocare la bimba con il cuscino, fino a farle perdere i sensi.

Seppellisce la figlia in giardino e la lascia lì per tutta la notte: l’arresto dell’uomo. Lo scorso venerdì il papà mostro è finito in manette, accusato di abuso sui minori. Al momento è nel carcere della contea di Greene e non può uscire perché non ha la capacità economica di coprire l’intero valore della cauzione. Il papà orco è John Edward Kraft e ha 50 anni: dovrà rispondere di numerose accuse, tra cui aggressione aggravata, strangolamento, messa in pericolo dei bambini, detenzione e contenzione illegale di minore.

Maltrattamenti in famiglia: cosa fare, prove, procedibilità a querela, pena per il reato, cosa succede dopo una denuncia, art 572 c.p. patteggiamento, in caso di genitori maltrattati dal figlio o dai figli

Seppellisce la figlia, arrestato papà orco in USA: la situazione in Italia. Il reato di maltrattamenti in famiglia, di cui all’art. 572 c.p., è procedibile d’ufficio, ovvero a prescindere da una formale querela. Quindi, anche se la persona offesa intenda ritirare la denuncia, il procedimento avrà comunque il suo corso. La pena prevista è la reclusione da tre a sette anni di reclusione, tuttavia aumenta fino alla metà nei casi in cui il danno viene commesso nei confronti di una persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità.

Dopo una denuncia per maltrattamenti in famiglia, le indagini per il reato durano sei mesi. Il termine è di un anno per ipotesi delittuose. Dopo il Pm chiederà al Gip l’archiviazione o di proseguire con la formulazione del capo di imputazione. I maltrattamenti in famiglia possono riguardare anche i casi in cui la parte offesa sono proprio i genitori. Due estate fa ci sono stati diversi casi di abusi dei figli verso i genitori, puniti dalla legge con la reclusione.

Secondo la Cassazione il figlio che pone in essere comportamenti violenti, fisici o verbali, nei confronti dei propri familiari, facendoli vivere nel terrore, commette il reato di maltrattamenti in famiglia, se convivente con gli stessi. Recentemente è stato rimosso il vincolo della convivenza o di una stabile coabitazione, purché permangano integri o comunque solidi ed abituali i vincoli di solidarietà derivanti dal precedente rapporto intercorso tra le parti non più conviventi (Cass. n. 30129/21).

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