La povera Zenepe, la donna di Terni vittima del femminicidio da parte marito Xhafer, ha inviato un vocale a suo figlio prima di essere uccisa. “Una tragedia annunciata”

Zenepe Uruci, la 56enne albanese uccisa con diverse coltellate sul collo dal marito Xhafer, 62 anni, nel quartiere di borgo Rivo a Terni, è l’ennesima vittima di femminicidio nel nostro Paese. La donna, mentre era in pericolo, avrebbe disperatamente cercato di chiedere aiuto, prima di morire a causa delle coltellate sferratele dal marito, rivolgendosi al figlio, il primo ad accorrere sul luogo del delitto.

“Papà mi sta facendo del male”

Ha detto Zenepe in un vocale inviato al figlio della coppia. Così, il giovane che si trovava in provincia di Viterbo per lavoro, ha immediatamente telefonato al padre, il quale gli avrebbe riferito di avere tra le mani un coltello, annunciando di “fare un casino”. In sottofondo, si sentivano le urla disperata della povera donna. Dunque, il ragazzo, fiutando la tragedia, ha messo in guardia la sorella, che a sua volta ha allertato le forze dell’ordine. Una volta giunte presso l’abitazione dei coniuigi albanesi, però, era ormai troppo tardi: il dramma si era già consumato.
Xhafer Uruci era ancora in casa con l’arma del delitto sul posto: l’assassino è stato dunque portato in Questura e la Polizia Scientifica ha iniziato a fare i rilievi necessari.

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Il dramma di Zenepe, l’amico di famiglia a Terni: “Una tragedia annunciata. Xhafer beveva ed era geloso di tutti”

Quello che si è consumato a Terni è un delitto che si poteva evitare: tanti i segnali, troppe le liti tra i coniugi si erano verificate prima del 30 marzo, quando Xhafer ha ucciso Zenepe a coltellate. Un amico di famiglia, intervistato ai microfoni di Umbria On, ha raccontato come l’uomo, da tempo affetto da una malattia che gli impediva di lavorare, fosse solito maltrattare sua moglie.

“Guarda, dammi retta, è una tragedia annunciata. Lui era geloso, di tutti”

Ha riferito l’amico. Proprio la gelosia potrebbe essere uno dei moventi, come confermato agli inquirenti anche dal figlio di Xhafer e Zenepe. La donna, che nella vita ne ha dovute sopportare tante, lavorava in una pescheria della zona e viene descritta come una persona buona, dedita alla famiglia e al lavoro.
Una tragedia annunciata, dunque, secondo amici e vicini di casa. La 56enne albanese già da tempo era vittima di continue violenze da parte del marito, viveva con la paura addosso. Tuttavia, non è chiaro se in passato avesse provato a denunciare il marito.
Dopo l’irruzione dei carabinieri in casa Uruci, Xhafer è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria su disposizione del pm Panucci e quindi tradotto nel carcere di Terni. L’accusa è quella di omicidio volontario aggravato.

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