Andrea Spinelli, il Forrest Gump del cancro, è morto questa mattina all’Hospice del Cro di Aviano in provincia di Pordenone. La diagnosi era di due mesi di vita, ma ha combattuto per 10 anni

Non ce l’ha fatta Andrea Spinelli, soprannominato il Forrest Gump del cancro: il 50enne è scomparso questa mattina presso l’Hospice Cro di Aviano in provincia di Pordenone. Quando, 10 anni fa, i medici avevano scoperto la sua malattia, Andrea aveva ricevuto una diagnosi terribile: infatti, avrebbe dovuto sopravvivere per non più di due mesi a causa di un tumore al pancreas. Ma Andrea non si è mai arreso, ha combattuto, lottato, camminato, viaggiato, ha vissuto ogni giorno della sua vita come se fosse l’ultimo. Ebbene, i 2 mesi sono diventati 10 lunghi anni, in cui il Forrest Gump del cancro ha vissuto esperienze incredibili. Ad esempio, ha attraversato a piedi l’Europa intera, per un totale di circa 18mila kilometri.

“Sono un caso clinico unico al mondo”

Affermava l’uomo originario di Catania nel 2020. Neanche la pandemia e il lockdown hanno frenato l’entusiasmo e la voglia di vivere di Andrea, che è diventato un punto di riferimento per tanti altri pazienti affetti dalla stessa patologia.

Potrebbe interessarti: Nonna dimentica neonata in auto: è il secondo nipote morto sotto la sua supervisione

Andrea Spinelli, la sua voglia di vivere, il camper, il blog, i libri: “Se cammino, vivo”

Nonostante i primi due anni passati ad affrontare diversi cicli di chemioterapia, Andrea non ha mai perso la sua vitalità, la sua energia e la sua incredibile voglia di spaccare il mondo. Infatti, il viandante pordenonese aveva comprato un camper, con il quale girava per tutta l’Europa, raccontava le sue avventure in un blog e ha scritto anche diversi libri. Un caso simile a quello di Nicoletta Saracco, 33enne marchigiana che raccontava la sua malattia con il sorriso.
“Se cammino, vivo”, “Il camminante” e “Camminatore, pellegrino e viandante” sono alcuni dei suoi racconti in cui parla di come la passione per le camminate gli abbia letteralmente allungato la vita.

Potrebbe interessarti: Platinette, la prima foto dopo l’ictus: “In piedi e da solo per la prima volta dopo 15 giorni”

“Ognuno ha la sua tempesta: si può chiamare tumore, paraplegia, depressione, ma è sempre un buon motivo per (ri)mettersi in cammino”

Scriveva così il pellegrino instancabile in uno dei suoi libri. Oggi, “Forrest Gump” ha tagliato il traguardo della sua vita, ma i suoi gesti, i suoi racconti e la sua vitalità rimarranno in eterno nel cuore di migliaia di persone che ha motivato attraverso la sua esperienza.

Continua a leggere su Chronist.it