Sconto della pena per Michele Misseri, protagonista di uno dei delitti più famosi e controversi della nostra storia. Il 68enne di Avetrana si trova in carcere con l’accusa di aver occultato il cadavere di Sarah Scazzi, sua nipote appena 15enne. “Lo zio” deve scontare una pena di 8 anni, mentre la moglie Cosima Serrano e la figlia Sabrina sono state condannate all’ergastolo.
Negli scorsi mesi, l’avvocato di Misseri, Luca La Tanza ha presentato un ricorso sulla base del decreto “svuota carceri”. Il ricorso è stato accolto dal magistrato di sorveglianza di Lecce Stefano Sernia lo scorso 22 febbraio.
Questo provvedimento sarebbe stato dettato da due principali motivazioni: infatti, il 68enne di Avetrana vive in una cella sprovvista della doccia e dell’acqua calda.  Inoltre, nella stanza che condivide con altri detenuti, a disposizione di ciascuna persona, non ci sono neppure 3 metri quadrati. Una condizione abitativa, questa, che non coincide con la vivibilità e la dignità del detenuto e che è stata la base della concessione del magistrato di sorveglianza di Lecce.
Pertanto, in virtù di questa disposizione, Misseri ha ottenuto, tramite il suo legale, uno sconto di pena di 41 giorni.

Delitto di Avetrana: quando esce Misseri?

Michele Misseri, che inizialmente aveva confessato l’omicidio di sua nipote Sarah Scazzi, aveva poi cambiato versione, accusando sua moglie e sua figlia, colpevoli del reato e condannate a scontare tutta la vita in carcere. Infatti, il 68enne aveva partecipato all’occultamento del cadavere, ma non all’uccisione della giovane Sarah, uccisa il 26 agosto del 2010.
Misseri si trova in carcere dal 9 marzo del 2017: condannato a 8 anni di reclusione, finirà di scontare la sua pena nella primavera del 2024.

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