La bellissima storia arriva dal Sudamerica: il gatto è stato salvato da un Vigile del fuoco eroe che ha praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca all’animale che aveva perso conoscenza dopo essere rimasto incastrato in un tubo di scarico dell’acqua piovana.

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Vigile del fuoco eroe salva la vita ad un gatto rianimandolo con il massaggio cardiaco: la vicenda a Santa Maria, Brasile, il VIDEO

Il salvataggio è andato a buon fine per la gioia dei presenti, in particolar modo del Vigile che ha impiegato diverso tempo prima che il piccolo gattino riprendesse a respirare.

Non si è trattata di un’operazione semplice. Uno dei “bombeiros” brasiliani ha agito spinto dall’istinto nel prestare soccorso al gattino indifeso ed ha delicatamente praticato il massaggio cardiaco sul corpicino del felino, alternando la manovra con la respirazione bocca a bocca.

La storia ha fatto il giro del web nel mondo, partendo da Santa Maria, un comune del Brasile nello Stato del Rio Grande do Sul. Si tratta della parte della mesoregione Centro Ocidental Rio-Grandense e della microregione di Santa Maria.

“Ha già reagito. Si sta muovendo l’addome, l’ho visto. È tornato! È tornato”, si sente urlare nel video da uno dei Vigili del fuoco presenti. Poi si avverte come lentamente la tensione svanisca per fare spazio alla felicità dei presenti. Il gattino è vivo, si muove, è frastornato ma è sopravvissuto grazie al buon cuore del “bombeiros”.

Il VIDEO

Gattino salvato dopo il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca: cosa era successo al felino. Come riportato dal canale YouTube UOL, di Seo universo online, società brasiliana di contenuti web, l’animale era rimasto intrappolato in un tubo dell’acqua piovana. A salvarlo è stato un Vigile del fuoco del Distretto Federale. Tornato in vita, l’animale ora sta bene.

Respirazione bocca a bocca: serve o non serve, cosa fare, quante volte in un minuto e quando si fa

La respirazione bocca a bocca: quando praticarla.

Lo scopo di questo tipo di soccorso è quello di sostituire la respirazione fisiologica quando non è più eseguita in maniera spontanea. Il processo permette l’ossigenazione del cervello e del cuore, molto importante in caso di arresto respiratorio.

In un minuto, è consigliabile ripetere circa 15 o 20 soffi. La pratica consiste nell’aprire la mandibola del soggetto, chiudergli le narici con pollice e indice ed espirare dalla bocca tutta l’aria inspirata. L’operazione va eseguita tenendo d’occhio il movimento della gabbia toracica dell’infortunato.

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