Nella notte tra lo scorso venerdì 17 e sabato 18 febbraio, le due amiche Laura Amato e Claudia Turconi, sono morte nell’incidente al casello di Milano Ghisolfa sull’Autostrada A4 Milano-Torino. L’auto che le ha travolte viaggiava a 150 chilometri orari, guidate da un uomo risultato positivo alla cannabis e alle benzodiazepine.
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Travolte da un’auto che viaggiava a 150 chilometri orari, le due amiche Laura Amato e Claudia Turconi sono morte sul colpo nell’incidente al casello di Milano Ghisolfa sull’A4 Milano-Torino: il VIDEO
Come si osserva dal video, in alto da destra nell’inquadratura, l’auto delle due donne, una Lancia Ypsilon, è stata spazzata via dal mezzo – una Lancia Musa – che procedeva ad alta velocità, quasi come se l’autista fosse “bendato”. Così hanno detto gli inquirenti dopo aver studiato la dinamica del sinistro. E indagando a fondo sulla vicenda, in particolar modo sul responsabile della tragedia, emergono dettagli rilevanti e allarmanti.
Il 39enne, infatti, ora indagato per duplice omicidio stradale, da quanto emerso dagli ultimi sviluppi sulle indagini svolte sull’uomo, sembrerebbe che fosse in cura da almeno due anni per “disturbi psicotici”. I test hanno rivelato l’uso di cannabis e benzodiazepine e, accanto al posto di guida, la notte dei tragici fatti era stato trovato un braccialetto ospedaliero con tanto di dati che riferivano di un ricovero ospedaliero proprio in Psichiatria. Era stata la moglie a convincerlo a recarsi in ospedale dopo “una forte crisi di nervi”.
Il braccialetto è stato trovato strappato, motivo per il quale la Procura ha chiesto l’acquisizione delle cartelle cliniche dell’uomo per comprendere se fosse fuggito via dalla struttura dove era in cura – e nella quale si era recato due giorni prima della tragedia – o se realmente era stato dimesso.
Chi erano Laura e Claudia
Morte nell’incidente al casello di Milano Ghisolfa sull’A4: chi sono le vittime. Le vittime, Laura e Claudia, di 54 e 60 anni. Le due donne lasciano rispettivamente due figli una e quattro, l’altra. Le due erano amiche e operatrici socio-sanitarie. Non erano colleghe della stessa struttura: Laura lavorava presso Macedonio Melloni di Milano e Claudia alla Fondazione Colleoni di Castano Primo. Le notte dei fatti, le due stavano rientrando a casa dopo aver festeggiato il compleanno proprio di Laura. La donna, in realtà, aveva compiuto gli anni un mese prima. Ma avevano scelto proprio quella fatale notte per festeggiare, in compagnia di altri amici e colleghi.
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