“Non uccidermi”, avrebbe detto uno dei due rapinatori al titolare della gioielleria di Grinzane Cavour prima di morire. Il gioielliere Mario Roggero aveva già colpito il malvivente con uno sparo d’arma da fuoco. Andrea Spinelli morì pochi istanti dopo insieme all’altro rapinatore.
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Mario Roggero, sotto processo per omicidio doloso plurimo, fu supplicato da uno dei rapinatori della gioielleria di via Garibaldi a Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo, Piemonte: il dialogo tra il titolare e Andrea Spinelli emerso dall’ultima udienza alla Corte d’Assise del Tribunale di Asti, perizia psichiatrica, superperizia
A far emergere i dettagli del dialogo con il rapinatore è stato lo stesso commerciante nei colloqui avuti con alcuni consulenti psichiatrici. I professionisti sono stati incaricati di stabilire se Roggero fosse capace di intendere e di volere durante i fatti. La perizia si sta concentrando molto su questo aspetto e, secondo il perito del pm, il gioielliere era in uno stato di forte stress emotivo al momento del duplice omicidio. In particolar modo perché, in quei concitati minuti, nel negozio c’erano sua moglie e sua figlia bloccate perché legate in precedenza dai due malviventi. Un aspetto che sommato alla rapina avrebbe influenzato particolarmente alterato lo stato emotivo e soprattutto quello psichico secondo la difesa. Come confessato dall’uomo, dopo le suppliche lo ha “lasciato andare”.
Super perizia psichiatrica conferita ad un perito super partes
La vittima sarebbe morta di lì a poco in seguito alle gravi ferite riportate. “Non volevo che la facessero franca”, si è giustificato l’orafo della gioielleria a Grinzane in riferimento ai due rapinatori. La perizia delle parti civili, le famiglie delle due vittime, ritiene che l’uomo era sì in preda ad uno stato emotivo alterato, ma non al punto da configurare una compromessa capacità di intendere e volere. I prossimi passi saranno dunque quelli di stabilire in maniera certa e chiara se il gioielliere fosse consapevole e cosciente al momento della rapina. Per chiarire questo aspetto la Corte d’Assise, presieduta dal giudice Alberto Giannone, ha incaricato una nuova super perizia psichiatrica conferendo il compito ad un perito super partes.
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