Simone ce l’ha fatta: ha sconfitto la leucemia e, nel video diventato presto virale, suona la campanella a tutta forza. Il piccolo esce dal reparto di Pediatria Oncologica: sta bene ed è stato applaudito da tutti i medici e gli infermieri presenti. Simone ha ancora tre anni e mezzo e ha già combattuto una delle battaglie più complicate. Adesso finalmente può tornare a vivere sereno e a godersi tutto ciò che merita un bimbo a questa giovane età.
Vedi anche: Il piccolo Ettore non c’è più: il bimbo di 4 anni è morto a causa di un male incurabile
Simone sconfigge la leucemia, suona la campanella del Sollievo e torna alla vita: la sua meravigliosa storia
Dopo due anni di calvario tra ospedali, visite e cure mediche, il piccolo abbandona l’istituto di Ricovero della Casa Sollievo della Sofferenza in provincia di Foggia. Ed è stata la stessa Fondazione a diffondere la sua meravigliosa storia. Il piccolo Simone è stato ospitato e curato nella struttura: qualche giorno fa ha abbandonato l’edificio e la mamma Alessandra non ha potuto trattenere la commozione. “Simo mio – ha detto Alessandra – adesso è arrivato davvero il tuo momento, adesso è tempo di vivere”.
Simone torna alla vita: sconfitta la leucemia. Simone avrà modo di “scoprire la bellezza del mondo” e può riprendersi “quell’infanzia rubata per troppo tempo”. “Io e papà – ha concluso la donna – cercheremo di chiudere le nostre paure in un posticino lontano, lontano e respireremo appieno questa nuova vita, queste nuove emozioni”.
Simone e la leucemia: quella terribile diagnosi a un anno e mezzo d’età. Era il mese di ottobre del 2020 quando al piccolo fu diagnosticato il tremendo male. Simone aveva appena un anno e mezzo ed ha imparato a camminare e a parlare proprio nella struttura ospedaliera. Dopo aver vinto la complicata battaglia, ora può tornare a godersi la vita al fianco dei genitori, Antonio e Alessandra.
Il VIDEO in cui il piccolo suona la campanella del Sollievo.
Leucemia, Simone ce l’ha fatta: sintomi, macchie, mieloide acuta, come si muore, sopravvivenza, si può guarire?
Secondo IRCCS, Ospedale San Raffaele, quando si tratta il tema della leucemia si racchiudono un insieme di tumori del sangue provocati dalla proliferazione senza sosta delle cellule staminali ematopoietiche, ovvero le cellule ancora immature che crescendo danno origine ai componenti del sangue: globuli bianchi, rossi e piastrine. Le cellule staminali del sangue nascono nel midollo osseo e seguono due linee di sviluppo: le cellule della linea mieloide, che danno luogo ai globuli bianchi, piastrine e globuli rossi; le cellule della linea linfoide, che danno origine ai globuli bianchi o linfociti.
Poi, come spiega il professor Fabio Ciceri, primario di Ematologia e Trapianto di Midollo Ossero del San Raffaele e presidente del GITMO (Gruppo Italiano per il Trapianto del Midollo Osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare), “in seguito a mutazioni genetiche e a meccanismi complessi, non sempre ancor oggi del tutto chiariti, le cellule staminali possono interrompere prematuramente il loro sviluppo, oppure possono acquisire la capacità di replicarsi senza limite e diventare resistenti ai meccanismi di morte cellulare programmata (apoptosi). Quando accade questo, le cellule immature invadono il midollo, sangue e talvolta i linfonodi, milza e fegato e danno così origine alla leucemia”.
Sopravvivenza
Simone sconfigge la leucemia: le tempistiche della malattia. Le forme acute di leucemia hanno un’evoluzione con tempistiche piuttosto brevi e presentano un blocco di maturazione delle cellule, mentre le forme croniche hanno un’evoluzione più rallentata sebbene viene mantenuta la capacità di “maturare precursori del midollo”, nonostante “essa possa essere anormale”.
Secondo il Registro Nazionale dei Tumori, le forme più frequenti sono:
linfatica cronica (33,5% del totale delle leucemie);
mieloide acuta (26,4%);
mieloide cronica (14,1%);
linfatica acuta (9,5%).
I tumori che colpiscono le cellule del sangue sono più frequenti in età infantile, in particolar modo la leucemia linfoblastica acuta rappresenta il 75% di tutte le leucemie diagnosticate in bambini fino ai 14 anni, mentre la leucemia mieloide acuta indica il 15-20%. Negli adulti la forma più comune è quella mieloide. Le leucemie croniche sono più comuni in età adulta e inizialmente possono anche non dare sintomi perché interferiscono limitatamente le cellule leucemiche con le funzioni delle altre celleule. Tra i sintomi ci sono “febbre, sudorazioni notturne, stanchezza e affaticamento, mal di testa, dolori ossei e articolari, perdita di peso, pallore, sono solitamente associati alla carenza di globuli rossi, quindi a una condizione di anemia importante”.
Simone e la leucemia: una storia a lieto fine, la sopravvivenza alla malattia, le percentuali. Per quanto riguarda la sopravvivenza, oggi è al 45% negli adulti a cinque anni dalla diagnosi per ogni forma di leucemia, percentuale al 90% per le leucemie linfoidi nei bambini. La cura dipende dal tipo di leucemia e dallo stadio della malattia. Il trattamento si avvale di terapie in combinazione o in sequenza, inclusa la chemioterapia che comprende uno più farmaci somministrati per via orale o per via endovenosa. La crescita fuori controllo delle cellule endoteliali genera la comparsa di lesioni che si manifestano con macchie rosso-violacee sulla pelle che possono anche trasformarsi per diventare dei noduli, ma generalmente non danno sintomi ulteriori particolari.
Fulminante
Spesso si usa l’aggettivo “fulminante”, si tratta della leucemia promielocitica acuta ed è la forma più aggressiva di tumore del sangue. Questa, se non diagnosticata in tempo, può portare al decesso del paziente in pochissimo tempo, anche giorni. La morte sopraggiunge a causa delle emorragie. La differenza la fa la velocità della diagnosi.