Suicidio nel carcere di Torino: un giovane è stato trovato impiccato all’interno della sua cella. Era stato arrestato per il furto di un paio di cuffiette bluetooth.
La vicenda: un giovane di origini africane è morto suicida all’interno della sua cella del padiglione B. Il cadavere è stato rinvenuto questa mattina, intorno alle 8. Il ragazzo era entrato in carcere da un paio di giorni, fermato per aver rubato un paio di cuffiette bluetooth.
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Ennesimo suicidio in carcere, giovane detenuto trovato impiccato in cella: l’udienza, il corpo della vittima, i numeri dei suicidi in carcere ad oggi nel 2022, tasso suicidi, tesi

L’udienza: il ragazzo, fermato per aver rubato un paio di cuffie, stava aspettando la sentenza definitiva da parte del giudice che avrebbe deciso se convalidare il suo fermo oppure no. Il giovane africano ha preferito non attendere il responso dell’udienza, togliendosi la vita all’interno della sua cella.
Il corpo del giovane: dopo aver trovato il corpo esanime del giovane africano, morto suicida, sono state allertate prontamente le forze dell’ordine, tra cui un volontario della Croce Rossa che ha effettuato tutte le manovre del caso, tentando in tutti i modi di riportare in vita il ragazzo. Ma ogni tentativo è stato vano: alla fine è stato constatato il decesso del detenuto.
Giovane detenuto trovato impiccato in cella, le parole della direttrice del carcere Lorusso e Cotugno, Cosima Buccoliero: “Sono sconfortata. Il detenuto era appena arrivato, la visita all’ingresso non aveva rilevato criticità: non c’è stato neanche il tempo di accorgersi di qualche problema e di intervenire”.
72esimo suicidio in carcere del 2022, il dossier di Antigone: “il fenomeno ha mostrato segni di preoccupante accelerazione, fino a raggiungere l’impressionante cifra di 16 suicidi nel solo mese di agosto, uno ogni due giorni. I numeri di quest’anno generano un vero e proprio allarme, non avendo precedenti negli ultimi anni. Non è facile trovare delle spiegazioni. Non è neanche facile trovare delle soluzioni – ha proseguito l’ultimo dossier dell’Associazione Antigone – Di questo ne siamo consapevoli. Sappiamo anche che la vita carceraria è dura, genera sofferenza, esprime solitudini, produce desocializzazione e malattie. Va fatto tutto il possibile per modernizzarla, renderla più a misura di donna o uomo, per ridurre la distanza tra il dentro e il fuori”.
Le parole del sindaco di Torino
Giovane detenuto trovato impiccato in carcere, dunque le parole del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. “È una tragedia umana e sociale. Ogni vita persa durante la custodia dello Stato ci impone una riflessione seria e approfondita sul sistema penitenziario. Da più parti vengono sollevate criticità del carcere, a partire dalla Garante dei detenuti della Città di Torino. Oggi siamo al 72esimo suicidio in cella, una realtà che non possiamo ignorare, che il Paese deve affrontare. Servono strutture migliori, organizzazione degli spazi idonei per una giusta detenzione. Non esiste giustizia senza un sistema penitenziario rispettoso della certezza della pena, ma anche che non rinunci alla riabilitazione sociale del detenuto”.