“Un miracolo”, lo hanno definito così i genitori di Giulia, la bimba di 5 anni che ha lottato per la vita dopo essere stata colpita da un trattore. La piccola di Atina, in provincia di Frosinone, può finalmente tornare a casa dopo quattro mesi dall’incidente che la fece finire in coma. Lo scorso 11 giugno la piccola, affacciata al finestrino dell’auto guidata dal papà, è stata quasi decapitata da un trattore che procedeva in senso opposto sulla carreggiata.
Vedi anche: A passeggio con la mamma, le sfila la mano e corre in strada: bimbo di 4 anni travolto da un’auto
Bimba di 5 anni colpita alla testa dal trattore: la ricostruzione, la dinamica, il coma, come sta ora Giulia, le indagini
Dopo il violento impatto dello scorso giugno, la piccola Giulia era caduta in coma per 20 giorni. Poi ha aperto gli occhi davanti alla mamma e al papà che le stavano facendo sentire alcune canzoni di Gigi D’Alessio. Il cantante, infatti, le aveva fatto recapitare anche un messaggio personale alla piccola: “Ti aspetto al mio concerto”.
Giulia, la bimba di 5 anni quasi decapitata dal trattore: la ricostruzione.
Il giorno dell’incidente è ancora sotto i riflettori e la Procura di Cassino ha indagato un giovane di 25 a bordo del mezzo che ha quasi ucciso la piccola Giulia. Il responsabile accusato nega, tuttavia l’ipotesi è di lesioni colpose sebbene anche la piccola in auto non viaggiava in sicurezza. Infatti, prima dell’impatto con il trattore, Giulia era in braccio alla nonna e la bimba sporgeva il capo dal finestrino, mentre avrebbe dovuto stare sul seggiolone ancorato al sedile.
Il 25enne dice di non essersi accorto “di nulla” e nega di essere lui il responsabile alla guida. Gli inquirenti sono risaliti al ragazzo attraverso alcune verifiche incrociate, sostenute anche dalle registrazioni di alcune telecamere di videosorveglianza poste in zona. Il trattore è stato posto sotto sequestro al momento.
“È l’inizio di una seconda vita”: la bimba sta bene e dopo quattro mesi dall’impatto brutale con quel trattore, Giulia può tornare a casa. Sono stati quattro mesi divisi tra il Policlinico Gemelli di Roma e il Bambin Gesù. Al momento “ha ancora qualche problema di coordinazione nel muoversi e nel parlare, ma è lucida e ricorda tutto”. Lo spiega il nonno sposando la teoria del “miracolo”. “Ringraziamo immensamente tutti coloro che ci hanno accompagnato in questo brutto momento”.