I fratelli Bianchi “docenti” in una palestra di via Baldo degli Ubaldi a Roma, nel quartiere Aurelio. Due anni fa, il 6 settembre 2020, moriva il giovane Willy Monteiro Duarte. Massacrato di botte senza un motivo a Colleferro. Condannati all’ergastolo inflitta dalla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, detti “i gemelli” per la loro somiglianza. Esperti di MMA, un mix di karate, judo, muay thai, brazilian jiu jitsu, pugilato, lotta libera, kickboxing e grappling, i due avrebbero dato anche lezioni a Roma. E, in una palestra in via Baldo degli Ubaldi, nel quartiere Aurelio, avrebbero insegnato, secondo quanto riportato da un allievo nei giorni scorsi, le cosiddette mosse di finalizzazione, quelle con cui viene bloccato l’avversario.

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Sul ring, anche in allenamento, tanta violenza

Marco Bianchi era noto sul ring.  Secondo gli inquirenti sarebbero stati proprio dei colpi micidiali, sferrati con la tecnica mista di arti marziali, a uccidere Willy, che era di gracile di corporatura. Il giovane avrebbe trovato la morte in soli 40 secondi. Gabriele Bianchi avrebbe invece sempre negato di praticare MMA e di essersi dedicato in passato, non a livello agonistico, solo al pugilato e alla kickboxing. Secondo quanto raccontato dall’allievo che avrebbe partecipato alle lezioni nella palestra nel quartiere Aurelio, ad allenare erano entrambi i giovani. “Nonostante fosse un allenamento erano particolarmente violenti. Con le mosse di finalizzazione un avversario viene bloccato e a quel punto è facile sia rompere all’avversario un arto che ucciderlo”.

La ferocia non ha cancellato il sorriso di Willy

Quello de giovane Willy è stato un omicidio che ha segnato profondamente il Paese e che ha messo in discussione tutto l’ambiente delle discipline sportive legate al mondo del’MMA. Chi ama questi sport non li pratica fuori dal ring. e non lo accetta o lo giustifica. La barbara uccisione di Willy, che si era fatto avanti per difendere un amico, è ancora una ferita aperta. Il suo sorriso è diventato protagonista di numerosi murales sparsi per il Paese.  Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito la medaglia d’oro al valore civile alla memoria.