“Pericolo di morte” è l’allarme lanciato dal sindaco di Saint-Gervais-Les-Bains (Alta Savoia-Francia), Jean-Marc Peillex, rivolgendosi agli alpinisti impegnati a scalare il Monte Bianco attraverso la via normale francese. Il pericolo in questione è dovuto ad “importanti cadute di pietre” che avvengono “di giorno come di notte“.
Il ghiacciaio più a monte si scioglie a causa del caldo. Si tratta in realtà di un fenomeno ricorrente con le alte temperature. I pezzi di roccia vengono giù a valle procedendo ad altissima velocità, rotolando lungo il rifugio del Gouter, dove passa l’itinerario alpinistico.
Monte Bianco: pericolo per gli alpinisti nel “canale della morte“, i timori dopo la tragedia della Marmolada
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Couloir du Gouter. La zona è spesso soggetta a frequenti scariche di massi che piombano giù. Si tratta di un fenomeno ricorrente tanto da essere definito “uno dei luoghi più pericolosi delle Alpi“. Ogni anno infatti si verificano morti di scalatori proprio nel cosiddetto “canale della morte“.
Si registrano 350 incidenti dal 1990 al 2017, i quali hanno provocato 100 morti e circa 250 feriti. Si tratta di un tratto trasversale di 70 metri che vanno percorsi di corsa con lo sguardo diretto verso la montagna, assicurati ad un cavo d’acciaio.
La tragedia della Marmolada è ancora molto fresca e, a fronte di ciò, le autorità d’oltralpe hanno raccomandato agli alpinisti di “differire temporaneamente” la salita. Le guide francesi hanno sospeso la scalata lungo la via francese, spesso piuttosto frequentata in quanto rappresenta la via meno impegnativa per salire in cima.
Nei periodi di temperature più alte i crolli delle rocce avvengono con una frequenza di ogni mezzora secondo uno studio citato dal Corriere. Solitamente è il pomeriggio la fase della giornata maggiormente a rischio, sebbene nell’ultimo periodo sono state segnalate molte frane avvenute nelle ore mattutine.