Un nuovo distacco sulla Marmolada: si tratta di un crepaccio di 200 metri. Si parla di nuovo crollo ma in merito nulla è confermato e si attendono nuove informazioni. Prima del distacco si è udito un forte boato.
A segnalare di aver “sentito un forte rombo” è stato il gestore del rifugio del ghiacciaio, Luca Toldo. In seguito alla segnalazione si è attivato l’elicottero per sorvolare la zona come ha confermato l’Ufficio Stampa della Provincia Autonoma di Trento attraverso una nota.
Con il sorvolo della zona è stato rilevato “un ampio crepaccio di larghezza di circa 200 metri per uno spessore tra i 25 ed i 35 metri“. La zona resta interdetta alle escursioni dalla tragedia del 3 luglio. Tuttavia le attività di osservazione del ghiacciaio “proseguono no stop” grazie all’ausilio “di laser e interferometro” fanno sapere dalla Provincia trentina.
Marmolada, un nuovo crepaccio: le foto prima e dopo della tragedia, incidente, disastro, vittime, regione, la salute dei ghiacciai è messa a dura prova con queste temperature
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Domenica 3 luglio, a pochi minuti dalle 14, si è staccato un gigantesco blocco di ghiaccio dal ghiacciaio della Marmolada. Il distaccamento del ghiacciaio ha fatto sì che questo travolgesse gli alpinisti lungo il percorso. Sono state accertate 11 vittime.
Le undici vittime sono: Nicolò Zavatta, Erica Campagnaro, Manuela Piran, Filippo Bari, Paolo Dani, Tommaso Carollo, Davide Miotti e Gianmarco Gallina, Liliana Bertoldi più due alpinisti della Repubblica Ceca, Pavel Dana e Martin Ouda. Erano tutti veneti a parte gli ultimi due e Liliana, trentina.
La Marmolada è un gruppo montuoso delle Alpi orientali (Dolomiti), al confine tra la provincia di Trento e quella di Belluno. La quota massima è delimitata ad oriente dalla Val Pettorina e ad occidente dalla Val di Fassa. A luglio del 2018 l’agenzia del Territorio di Roma ha riportato i confini al 1982.
Dunque al vecchio confine di stato fra Austria e Regno d’Italia. Rocca Pietore, Veneto, ha mantenuto solo il perimetro della stazione di arrivo della funivia in Punta Rocca. Cosa che i veneti non gradiscono particolarmente.
Le condizioni dei ghiacciai
I ghiacciai stanno soffrendo fortemente le caldissime temperature di questi giorni, destinate oltretutto ad aumentare nel corso dei prossimi giorni fino a toccare un picco massimo previsto intorno al 20 luglio. Ieri alle ore 16 si registravano dieci gradi oltre i tremila metri di altezza mentre ve n’erano addirittura trenta in Val di Fassa.