Agguato a Foggia nei confronti di un uomo di 37 anni, morto dopo essere stato raggiunto da numerosi colpi di pistola. La vittima è Alessandro Scopece, aveva precedenti per spaccio. Il fatto è avvenuto alle ore 18 circa in via Lucera, alla periferia di Foggia, vicino all’autolavaggio che conduceva.

Sebbene la corsa per trasportarlo con urgenza al policlinico Riuniti, non c’è stato niente da fare per la sua vita. Nella stessa struttura foggiana è stato constatato il decesso poco dopo il ricovero. Sul posto gli agenti della squadra mobile stanno indagando in un contesto di criminalità organizzata.

Da quanto emerge dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che Alessandro sia stato raggiunto da due persone. Non è ancora chiaro se gli aggressori fossero a piedi o su un veicolo. Questo è l’omicidio numero cinque nel capoluogo della Capitanata quest’anno. Gli altri quattro tutti irrisolti.

A Foggia questo è il terzo omicidio del 2022 dopo quelli di Alessandro Scrocco e Roberto Russo. L’agguato potrebbe rimettere in moto l’apparato della Direzione distrettuale antimafia. La città foggiana si piazza ad un drammatico secondo posto nella classifica delle città con più delitti irrisolti.

Vedi anche: Torino, incidente tra auto e bus: due giovani morti e due feriti gravi

Agguato a Foggia: chi è la vittima

Alessandro Scopece aveva 36 anni. Ne avrebbe compiuti 37 a dicembre. Alessandro era un volto noto alle forze dell’ordine in quanto aveva precedenti per spaccio. Era conosciuto negli ambienti come “cinghiale“. Dal 2012 al 2016 rimase coinvolto in quattro blitz antidroga, tuttavia ogni volta è stato assolto o scagionato.

Ottenne l’assoluzione sia nel blitz del 25 settembre del 2012, l’operazione denominata “White Bridge“, che in quello di un mese dopo, chiamato “Container“. Nel primo venne arrestato insieme ad altre 14 persone, nel secondo insieme ad altre 8.

Venne nuovamente arrestato il 22 novembre nel blitz “Andromeda 3“, per poi essere in appello. In occasione dell’arresto del 2016, operazione “Riconquista“, venne subito scarcerato in quanto si rilevò non essere la stessa persona a cui si faceva riferimento in alcune intercettazioni.