Rossana Di Lorenzo si è spenta la scorsa estate a Roma, all’età di 84 anni. La ricordiamo principalmente per aver interpretato la moglie di Alberto Sordi ne “Il comune senso del pudore“, ed anche nell’episodio intitolato “La camera” del film “Le coppie“, che le valse la candidatura come Miglior attrice non protagonista ai Nastri d’Argento del 1971. Rossana è stata anche Erminia Marchetti, moglie di Arturo Marchetti, interpretato da Mario Brega, in “Vacanze di Natale” del 1983. Un film piuttosto importante in quanto apripista del filone cinepanettone.

Rossana Di Lorenzo era la sorella di Maurizio Arena, causa morte, filmografia e aneddoti

In Vacanze di Natale nei panni di Erminia Marchetti, con il marito Arturo Marchetti, interpretato da Mario Brega

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L’attrice era la sorella di Maurizio Arena, pseudonimo di Maurizio Di Lorenzo, e la zia di Pino Insegno. Proprio il nipote aveva dato la triste notizia lo scorso agosto. Rossana si è spenta nella sua casa di Roma: la morte è sopraggiunta per cause naturali.

Oltre ai già citati “Il comune senso del pudore” di Alberto Sordi, e “Vacanze di Natale” di Carlo Vanzina (interpretando rispettivamente la moglie di Alberto Sordi e Mario Brega), ha preso parte in altre commedie come “Il presidente del Borgorosso Football Club” (1970), “Permettete signora che ami vostra figlia?” (1974), “Letti selvaggi” (1979), “Cuori nella tormenta” (1984), “L’assassino è quello con le scarpe gialle” (1995). Rossana ha recitato anche in film drammatici come “L’eredità Ferramonti” (1976) e in “Ballando ballando” (1983), film, quest’ultimo, che le valse la nomination ai David di Donatello come Migliore attrice non protagonista.

Aneddoti: quella volta che la chiamò “un collaboratore di Sordi…

Le mie amiche mi chiamavano ‘sora Garbatella’ perché so’ grezza” disse in un’intervista rilasciata a Tv2000: “È bello mio fratello, tutte le cose brutte le hanno date a me… – parlando del fratello Maurizio – Siamo un po’ simili come carattere, ma lui era molto più ingenuo di me“. L’attrice raccontò anche gli esordi, quando “un collaboratore di Sordi“, la chiamò per prendere un appuntamento di persona. “Ma che gli dovevo dire?“. In quel periodo Maurizio era impegnato con il cinema e lei aveva “un negozio di fiori“. Credeva si trattasse di uno scherzo così, “per non farmi prendere in giro“, gli disse di richiamare l’indomani “alle due“. Tuttavia “fu preciso e risposi: riconobbi Alberto dalla risata…“.

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