L’attrice lombarda ritorna sulla diagnosi preventiva del cancro al seno, con l’intervento affrontato tredici anni fa: le parole di Angela Finocchiaro

Angela Finocchiaro è un’attrice molto apprezzata, in particolare nei film di genere commedia: l’artista ha voluto raccontare l’esperienza del tumore al seno, ricordando l’operazione avvenuta nel 2010. “Mi sono operata di tumore al seno – ha spiegato all’AdnKronos – Ero particolarmente attenta alla prevenzione, ogni anno facevo dei controlli”. Il suo personaggio nei film non è così distante dalla realtà: attento, premuroso, con gli occhi sempre spalancati nei confronti della vita, perché “non si sa mai”.

La prevenzione è un tema serio e lo affronta spiegando come sia stato meglio per lei intervenire tempestivamente: “Per me è stato meglio aver avuto la possibilità di operarmi subito, perché non ce la faccio a far ribollire un’ansia. Era proprio prima di Natale, nel giro di qualche giorno sono entrata in sala operatoria”. Lo spiega lei stessa, di essere molto vicina ai personaggi interpretati: “Nel momento in cui si interviene, si fanno delle cose, si agisce, io vado come un trattore, devo risolvere”.

I disagi dopo l’intervento: le parole di Umberto Veronesi, condivise dall’attrice

Il vero problema comincia “dopo”, secondo la Finocchiaro. Quello che avviene in seguito all’intervento “è più subdolo, perché colpisce una parte importante, importantissima del nostro corpo. E allora lì diventa più subdolo nell’accettazione di se stessi”. Veronesi diceva: “È più difficile scacciare il tumore dalla mente delle donne che dal loro corpo”. Si tratta di un’affermazione che trova riscontro nell’esperienza della Finocchiaro che ne ha parlato a margine di un evento al Teatro Manzoni di Milano: “Ho voluto condividere questo pensiero di Veronesi”. Una frase “che mi è risuonata nella mente tantissimo”.

“Bisogna affrontarlo in un modo che non covi da qualche parte il fatto di guardarsi e di pensare che in qualche maniera abbiamo una subito una menomazione – conclude Angela all’AdnKronos – Menomazione che, insisto, è più proprio una cosa che rimane subdolamente nella nostra mente, nel nostro cuore.”

Continua a leggere su Chronist.it