Il ricordo dell’attore: “Vi racconto quando mi cacciò di casa Berlusconi”. Il tutto avvenne per una battuta non gradita del comico dopo una delle solite osservazioni dell’allora presidente Mediaset

Rilascia una lunga intervista a La Stampa l’attore di origini tarantine, oggi 78enne: nella fattispecie, ci soffermiamo su un episodio, quando Silvio Berlusconi cacciò di casa Teo Teocoli. Si ripercorrono le fasi della carriera del comico e imitatore e si ricordano i tempi del magico Derby, il noto banco di prova di Milano. Il locale che, tra una bevuta e l’altra, garantiva risate in buona compagnia. In particolar modo di artisti che di lì a poco avrebbero fatto la storia in vari settori del mondo dello spettacolo.

Tra questi, neanche a dirlo, c’era Teo. Passò “alla Milano da bere di Berlusconi”, osserva il giornalista della testata torinese. Gli viene chiesto cosa pensasse, al tempo, del papà della Mediaset.

“Era un brianzolo, e non per scherzo – spiega l’attore – Sa quelli che venivano di sabato a Milano e si diceva che venivano giù con la piena? Noi eravamo un po’ più spiritosi, lui invece raccontava barzellette. In compenso, pagava moltissimo chi lavorava per lui, era molto generoso, non so poi perché avesse tutti questi soldi, non ho mai indagato”. Si arriva ad un episodio preciso, rimasto impresso nella mente del comico.

Il motivo

“Una volta ci siamo detti una battuta, lui se l’è presa e mi ha mandato fuori di casa” . Il motivo? “Voleva farmi fare una cosa che non stava né in cielo né in terra e io gli avevo risposto: ‘Lei faccia Milano 2 e Milano 3, i quartieri residenziali che costruiva, che l’artista lo faccio io’ . Si offese e mi mandò fuori casa. Ero diventato un appestato, ma lui mi voleva nella sua tv perché riconosceva che ero bravo e mi fece richiamare”.

Continua a leggere su Chronist.it