Christian De Sica ha svelato un aneddoto da prima pagina per il mondo dello sport e riguarda il presidente neo-campione d’Italia, Aurelio De Laurentiis. L’attore ha parlato nell’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano rivelando come l’attuale presidente del Napoli Calcio grazie al film “Natale sul Nilo” abbia “incassato 45 milioni di euro“. Un cifra con la quale Aurelio “ci si è comprato il Napoli“, sommandola a tutti gli incassi dei “cinepanettoni“.

De Sica ha collaborato con De Laurentiis proprio con i cinepanettoni dei quali ne è sempre stato il protagonista, in coppia con Massimo Boldi. Tuttavia Christian ha sempre desiderato recitare anche in ruoli più seri o in film drammatici. “Purtroppo in questo Paese” ha detto, “quando interpreti una volta il cowboy, poi per tutta la vita avrai quella maschera“.

L’attore ha aggiunto che con il produttore cinematografico firmava “contratti magari di cinque film“, di questi però “solo tre dovevano essere ‘panettoni’...”. Dunque una volta finito il terzo “arrivava Aurelio accompagnato da un interrogativo retorico“. Ovvero “perché vuoi girarne uno drammatico? Non incassiamo una lira” e poi “mi faceva un po’ terra bruciata con gli altri“. Un concetto che ha ribadito anche in occasione di un’altra intervista, soffermandosi più sull’etichetta addossata alla sua immagine che ad assegnare responsabilità.

Le stesse affermazioni di qualche anno fa, dopo l’addio ai cinepanettoni

L’attore non è nuovo a certe affermazioni. Già anni fa disse “se potessi raccontare quello che so su Aurelio…”. In una intervista rilasciata tempo addietro, poco dopo l’addio ai cinepanettoni, disse “non voglio dare la colpa a lui” poiché “ce l’ho anche io” in merito al fatto di “aver creduto alle sue promesse“.

De Sica disse che nonostante il contratto firmato per cinque film “due come attore da solo, uno come regista, uno magari con Nuti” e infine “uno con Verdone“, Aurelio poi gli spiegava che “se metteva me e Verdone in un unico film ci perdeva“, in quanto “bastava uno solo ad attirare il pubblico“. Quindi “mettendoci insieme incassava la metà” e De Sica si ritrovava “a fare cinque cinepanettoni“.

Christian De Sica e Massimo Boldi in un nuovo film

L’attore a Il Fatto Quotidiano ha parlato anche dei progetti in programma e ha annunciato che la coppia cinematografica storica con Massimo Boldi tornerà presto. Il duo comico sta pensando a un nuovo film in vista del prossimo anno. Quando quattordici anni fa la coppia cinematografica si separò i gossip cercarono in tutti i modi di svelare il motivo che si celasse dietro la rottura.

Il tentativo delle cronache rosa restò però invano perché la decisione fu presa di comune accordo e i due attori cercarono di intraprendere due strade differenti dopo anni di collaborazioni.

Natale sul Nilo: le curiosità

Natale sul Nilo è un film uscito nel 2002 e nonostante l’ambientazione egizia, in contrasto con il clima del periodo natalizio, la pellicola rientra nel filone dei cinepanettoni di Natale, come d’altronde lo stesso titolo suggerisce. La Filmauro affida a Neri Parenti la regia.

Christian De Sica e Enzo Salvi distruggono in maniera figurata le piramidi non appena le osservano per la prima volta. “Con sti montarozzi davanti nun se vede n c***o!“, esclama Salvi intento a cercare le stesse piramidi che ha davanti. I “montarozzi” di cui parla sono proprio le piramidi.

Non è da meno De Sica che dinanzi ad Abu Simbel, il noto sito archeologico sulla quale facciata spiccano le quattro statue di Ramses II, dice “ammazza che ansia che me danno questi co ‘sti quattro faccioni…”.

Nel film il duo comico de I Fichi D’India (interpretati da Bruno Arena e Max Cavallari de “I fichi d’India“) si alterna nella buona e cattiva sorte provocata dagli anelli che indossano. Durante il film vengono schiacciati da un blocco caduto dalla cime della Grande Sala Ipostila di Karnak. Lo stesso accade in “Assassinio sul Nilo” e in “007 – La spia che mi amava“. Se vi venisse voglia di far visita al tempio, sarà dunque meglio guardare in alto!

Il film ha incassato oltre 28 milioni di euro ed è il cinepanettone più di successo al botteghino. Nella classifica degli incassi tra i film italiani, Natale sul Nilo è anche il tredicesimo film in assoluto ed è il diciassettesimo nella classifica generale degli incassi includendo anche film stranieri.

Come è solito per i cinepanettoni, il film è fatto di episodi. Tuttavia nel corso della narrazione i personaggi di diverse storie si intrecciano.

Il cameo di Neri Parenti: il regista butta una buccia di banana sulla quale scivola Bruno de I Fichi D’India.

Massimo Boldi nel film interpreta tre ruoli. Oltre ad Enrico Ombroni interpreta il padre dello stesso ed è doppiato da Angelo Nicotra in dialetto siciliano. Boldi è anche la voce di Juliàn Gonzàlez (non accreditato) che interpreta Ombroni da ragazzo.

Le scene che vediamo di ambientazione italiana in realtà furono girate in Spagna. Alcune scene furono girate al Mena House Hotel di Giza.

Negli extra del dvd e nelle scene eliminate figura quella in cui Fabio, interpretato da De Sica, che incontra Oscar (Salvi) fingendo di conoscerlo per sfuggire all’imminente incontro con la ragazza di suo figlio con la quale ha avuto una notte di passione. Nella scena eliminata Gianna, la moglie di Fabio, e Oscar si incontrano e lui spiega l’equivoco alla donna interpretata da Mabel Lozano.

II film è stato distribuito anche in Spagna con il titolo Navidad en el Nilo.

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Le inesattezze di Natale sul Nilo

Il ciondolo di Cheope e l’inesattezza del cammello in Natale sul Nilo

Nel film anche una inesattezza storica in riferimento al ritrovamento del “ciondolo di Cheope” da parte de I Fichi D’India ). Sul ciondolo è appeso un cammello ma ai tempi di Cheope il cammello non esisteva ancora in Egitto, fu importato solo successivamente.

Nel film i protagonisti seguono delle tappe stereotipate iniziando dalla Piana di Giza che però altro non è che la sala ipostila del Tempio Maggiore di Abu Simbel. Non un dettaglio da poco visto che da un posto all’altro ci passano ben 1124 chilometri.

Quando Boldi ha un attacco di dissenteria e ha bisogno di carta igienica (che non trova) utilizza quella di una mummia (il faraone Chefren) che la guida turistica dice essere vecchia di 4000 anni. In realtà gli anni sono circa 500 in più.

Quando tutti partono per la crociera sul Nilo si vede il Lago Nasser.

Un’altra ovvia inesattezza è di carattere geografico. Nel film vediamo che nello stesso giorno in cui i personaggi raggiungono Luxor tornano indietro in serata, senza tener conto della distanza.

Gli aneddoti di Neri Parenti sul film

Neri Parenti ha svelato alcuni aneddoti relativi al film nel suo libro Due palle…di Natale. Tra questi la colite che colpì tutta la truppa spagnola che faceva parte del cast. Una volta terminate le riprese a Madrid si volò in Egitto” con al seguito la “troupe spagnola, che fu catechizzata su tutte le insidie del Paese in cui andavamo“.

Tra le accortezze, in particolar modo, “raccomandammo loro di fare attenzione al cibo, anche a causa del caldo torrido“. La troupe prese alla lettera i suggerimenti al punto che fecero passare “di soppiatto alla dogana” ogni genere di cibo spagnolo nascosto “nei container che usavamo per la spedizione del materiale tecnico“.

C’era di tutto “aglio nero, sardine piccanti” e in generale un “vero arsenale di alimenti“. Il problema è che tale arsenale era “chiuso in un container” sottoposto a “temperature elevatissime“. Il giorno seguente nessuno della truppa spagnola si presentò poiché colpiti “da un terribile attacco di colite a causa del cibo evidentemente avariato“.

L’intera truppa spagnola finì in ospedale e il regista si ritrovò “a lavorare” improvvisamente con una “troupe egiziana“. Il risultato? “Non fu facile“.

Come abbiamo visto il film ha riscosso grande successo al botteghino e attualmente occupa posizioni di classifica negli incassi che farebbero strabuzzare gli occhi un po’ a chiunque. Tra i grandi successi del film il pezzo “Aserejé“, all’epoca tormentone estivo di enorme successo, cantato dal gruppo spagnolo Las Ketchup.

Nel teaser con la canzone presente, gli attori ballavano imitando la danza originale del gruppo spagnolo. Neri Parenti ha rivelato che tutto nacque per caso, come spesso accade in certi casi. La troupe era a Madrid per girare la scena della festa in maschera nella nave. Dunque attori e comparse erano tutti “travestiti da antichi egizi“.

La festa prevedeva una danza “sulle note di Walk like an Egyptian“, brano “delle Bangles“. Prima di girare il regista voleva “fare delle prove con quel brano” cosicché “tutti si abituassero al ritmo”. Tuttavia dopo aver dato “l’ordine di far partire il playback delle Bangles” al fonico spagnolo, questi per sbaglio mise “il pezzo Aserejé a tutto volume“.

Ovviamente il pezzo era super famoso in Spagna quindi “le comparse spagnole cominciarono a ballare in perfetta sintonia“. Neri ha ricordato la situazione come “uno spettacolo irresistibile“. Così “dopo una breve lezione di ballo” gli attori italiani vennero messi in prima fila per danzare sulle note di “quello che sarebbe diventato il teaser dell’anno” il quale “vinse diversi premi“.

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