EVENTO SOLD OUT PRESSO LA NUVOLA A ROMA Ieri sera, un risultato incredibile per l’evento organizzato da il Socio Aci e Volume Entertainment, in occasione del trentennale del film Maledetto il giorno che ti ho incontrato. Una vera e propria standing ovation per Carlo Verdone e Margherita Buy.

Bernardo Arbusti, un giornalista ipocondriaco e demoralizzato, scrive la biografia di Jimi Hendrix alla continua ricerca della causa della sua morte. Camilla Landolfi, attrice teatrale, ipocondriaca, continuamente ossessionata dai tranquillanti e piena di insicurezze. Entrambi si incontrano per la prima volta dal loro analista.

Una vera e propria standing ovation per Carlo Verdone e Margherita Buy, con la partecipazione di 1800 spettatori, (lasciando fuori circa 2000 persone), tutti fan della coppia, in attesa di ascoltare il dibattito presentato dal critico cinematografico e regista Mario Sesti. Molti gli aneddoti inediti, non solo del film ma anche dei due attori: dall’ipocondria, al lassativo scambiato per cocaina, alla mano mozzata in Cornovaglia, al mistero del numero 22 e ai calchi in gesso delle parti intime di Hendrix e Frank Zappa. Carlo Verdone ha dichiarato di essere felice del grandissimo affetto del suo pubblico.

Il mistero a Cornovaglia

Quando abbiamo girato a Cornovaglia, abbiamo trovato una mano mozza e ho pensato che se l’avesse vista Margherita non avrebbe girato più per tutta la giornata – continua – poi però le abbiamo raccontato tutto” – dichiara Carlo Verdone.

Carlo Verdone e Margherita Buy: sacchetto di ansiolitici

“La scena degli ansiolitici sono stati solo due ciak”. Io non riuscivo ad andare avanti, stavo ingoiando 25 mentine. Non ho mai riso così tanto in un film! Quella scena è rimasta nella memoria”. Afferma Margherita Buy.

Il sacchetto della polvere bianca

“Dopo il litigio tra il compagno di Camilla e Bernardo, arriva la polizia, fanno una perquisizione e trovano il sacchetto con la polvere bianca, portandomi via. Non era scritto nella sceneggiatura; ho aggiunto io quella parte perché è tratto da un aneddoto vero: quando sbarcammo da Roma a Heathrow, il poliziotto mi ha chiesto di aprire la valigia, cominciando a rovistare tra le cose e poi, ad un certo punto trova una sacchetta con alcune medicine. A quel punto lo stesso poliziotto controlla i medicinali, trovando poi una busta di polvere bianca. Ho precisato e rassicurato che fosse un semplice lassativo poi stanco della situazione, ho dovuto mimare un uomo in procinto di sedersi sul water e, alla fine, comprendono e mi lasciano andare”.

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Carlo Verdone e Margherita Buy: l’ossessione del numero 22

E’ stato un film fortunato. Il numero 22 ci ha perseguitati. Comparso sempre durante tutta la produzione e quando andammo a Londra per girare alcune scene, il gate a Fiumicino era il 22, i posti in aereo erano 22 per me e 22 per Margherita; in hotel il numero della mia stanza era 522. Quando poi andammo a Cornovaglia, sempre per girare alcune scene, la mia camera era sempre 22. Ma non è finita qui: al ritorno da Londra, come posto in aereo capita di nuovo il numero 22 e lì Margherita disse: Ma tu lo fai apposta! E’ un’ossessione! Ma ancora non è finita: La location a Milano, era davanti ad un portone con il numero 22. A quel punto Margherita si arrabbia con me e mi dice: Non è possibile! Non è una cosa normale! Mi sta venendo l’ansia!

Continua Carlo: “Qualcuno mi aveva detto che il numero 22 nei Tarocchi coincidesse con il Matto…” poi una poetessa – sensitiva, conosciuta ad una cena, mi rassicurò dicendo che il 22 è il numero della sapienza estrema. Ora mi capita di celebrare l’anniversario nel 2022. Un numero, un destino”.

I giornalisti inglesi

“Quando stavamo girando la scena nella stanza di albergo, nella quale Bernardo e Camilla sono pieni di ansiolitici, si avvicinano due giornalisti inglesi chiedendomi: “E’ vero che lei sta girando un film che indaga sulla morte di Hendrix, inventandosi che è stato assassinato? Rispondo di si e mi raccontano che si era appena aperto un processo proprio sul suo possibile assassinio causato presumibilmente dalla droga tagliata male con altre sostanze”.

I calchi in gesso di Hendrix e Zappa

“Stavamo girando la scena finale del film e si presentano due signore con l’aria da ex hippie, una scultrice e una pittrice, dicendomi di aver realizzato i calchi di gesso delle parti intime di Hendrix e di Zappa e se fossi interessato a fotografarli per inserirli nel film. Ero molto curioso e andai a casa della scultrice, ma ho evitato di riprodurre l’immagine nel film, altrimenti il pubblico maschile si sarebbe avvilito”.

Corriere della sera

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