Il cuore dell’attrice si è fermato a 83 anni, a breve ne avrebbe compiuti 84: chi era Ira Von Furstenberg?

Si è spenta per sempre Ira Von Furstenberg, nipote di Gianni Agnelli: l’attrice è morta a 83 anni. Il prossimo aprile ne avrebbe festeggiati 84. Non sono state ancora chiarite le cause di morte della nobile, figlia di Clara Agnelli, la sorella dell’avvocato, e del principe tedesco Tassilo von Furstenberg, figlio di Karl Emil Fürstenberg, il primo marito. La sua era una vita da nobile, la cui nonna paterna proveniva dalla famiglia più ricca dell’Ungheria e il nonno era anche ambasciatore di Francesco Giuseppe, l’imperatore.

“Era una famiglia old fashion che non gradì molto il matrimonio di mio padre. Mamma, che veniva da una famiglia chiusa dell’alta borghesia torinese, aveva 19 anni, papà 38”.

La morte dell’attrice

Lo scorso ottobre 2023 ha ottenuto il suo ultimo riconoscimento in carriera, il Capri Person Award 2023. Virginia Carolina Theresa Pancrazia Galdina zu Fürstenberg, il nome completo della nobile, era nata il 17 aprile del 1940, a Roma. Nella sua vita privata spiccano due matrimoni, il primo a 15 anni con Alfonso di Hohenlohe – Langenburg, dalla cui relazione nacquero Cristoph e Hubertus. Nel secondo matrimonio sposò Francesco Pignatari, la coppia non ebbe figli.

Per il primo matrimonio, anche lei si ritrovò costretta ad essere una sposa bambina. In un’intervista al Corriere della Sera, disse:

“In prime nozze sposai Alfonso di Hohenlohe-Langenburg a 15 anni e lui ne aveva 28. Non era così vecchio. Quello che dice lei è vero semmai per il mio secondo matrimonio, con Baby Pignatari, io avevo 20 anni e lui 43. All’epoca usava, di sposarsi presto”.

Non si conoscono ancora le cause del decesso, né le condizioni di salute di Ira recentemente, quantomeno nulla trapelava dalla nobile famiglia, sempre piuttosto riservata. In carriera ha indossato abiti per Pucci a soli 13 anni, lo zio Gianni Agnelli l’amava particolarmente anche per aver lavorato con Diana Vreeland. Quando era in vita, diceva che essere principessa ad oggi non conta molto, “dipende se sei regnante, altrimenti oggi non conta molto”.

E, a proposito del rapporto con l’avvocato:

“Avevo un rapporto amichevole, era brillante, la battuta pronta. Ma non riuscire a dipendere dalla famiglia è sempre meglio. Ho avuto dei vantaggi. Però io voglio essere myself”.

Le tragedie: la morte in carcere del figlio

Una vita di privilegi, ma anche di dolori. Come abbiamo visto, l’attrice aveva due figli: il primogenito purtroppo fu trovato morto in carcere a Bangkok. Era il 2006, il corpo giaceva sul pavimento di una cella:

“Quando andai a trovarlo non lo riconobbi, magro come un chiodo, completamente rasato. Lo vidi da dietro le sbarre, saranno stati in cinquanta in cella. Facevano i bisogni dove capitava. Fu accusato di aver falsificato il visto sul passaporto. Lui avrà dato di matto, conoscendolo si sarà messo a urlare e quelli si saranno irrigiditi. Ma fu uno scandalo assoluto. Lottai per tirarlo fuori da lì. Morì dopo quattro giorni”.

Il resto dell’intervista, il racconto di sé:

“Io sono del ’40, c’era la guerra e i primi anni li passai in Svizzera, vicino a Losanna. Poi papà acquistò a Marocco, vicino a Venezia, una casa in stile palladiano appartenuta al maresciallo Radetzky. Feci questa vita con le nurse, tra Venezia, Cortina, Forte dei Marmi e una casa nei pressi di Salisburgo. Mamma lasciò papà e io fui spedita in Inghilterra in un collegio di suore, dove ho imparato l’inglese ma soprattutto a vivere da sola. Presto conobbi Alfonso e lo sposai. Lui era charmant, divertente, allegro, pieno di idee. Ci trasferimmo cinque anni in Messico: aveva in esclusiva la concessionaria della Volkswagen. Era il 1955, il Messico sembrava una Spagna un po’ retrograda, ma con un mondo intellettuale e artistico vivace. E poi successe il patatrac. Eravamo sempre in movimento, ricordo una festa per noi due a Hollywood con Gary Cooper e Frank Sinatra. Tradimenti ci furono di sicuro per entrambi. Lasciai Alfonso per Baby Pignatari, aveva fama di playboy e di donne ne ha avute tante. Quattro anni insieme. A lasciarmi fu lui. Non era riuscito a conquistare l’affetto dei miei due figli. Finì, sì, ma non passò molto tempo che il cinema entrò nella mia vita. Dino De Laurentiis, il produttore, mi disse: perché non provi a recitare? Mi voleva in Barbarella, che poi fece Jane Fonda. Più tardi mi chiese di interpretare un film erotico di Tinto Brass con un nero. Ma come faccio, ho due figli, mi ammazzeranno! Lui si arrabbiò e rompemmo il contratto”.

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