Marina Cicogna è stata la “prima grande produttrice cinematografica italiana” e, secondo il New York Times, “una delle donne più potenti del cinema europeo. Oggi, a 89 anni, è deceduta nella sua casa di Roma, dopo una lunga malattia. Ereditò la passione per il cinema dai nonni, il conte Giuseppe Volpi di Musurata, che fondò la Mostra del cinema di Venezia e Cesare Cicogna.
L’intervista di Marina Cicogna e i suoi più grandi successi
Solo 2 giorni fa, Marina Cicogna, in un’intervista al Corriere, parlava della sua vita e della lotta al cancro. “Mi trovo con tanta gente che mi dice che sono più bella oggi, a 89 anni, di trent’anni fa, avendo una malattia grave. Anch’io quando mi guardo allo specchio mi dico è vero, ed è una cosa bizzarra. È miracoloso tutto questo. La vita è fatta anche di miracoli”. In un mondo prettamente maschile come quello del cinema anni ’60, divenne “Signora del cinema italiano” e produsse pietre miliari del grande schermo italiano. La svolta come produttrice arrivò con “Metti una sera a cena”, film del ’69, poi seguirono “C’era una volta il West”, “Teorema”, “Uomini contro”, “Fratello sole, sorella luna”, poi “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospeso” che vinse l’Oscar nel 1971.
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La relazione con Florinda Bolkan e la decisione di adottare la sua compagna Benedetta Gardona
Tra i suoi “primati”, Marina Cicogna vanta anche quello di essere stata la prima donna in Italia ad avere pubblicamente una relazione omosessuale. Dichiaratamente bisessuale, le sue storie più lunghe, Marina, le ha avute proprio con 2 donne. Con Florinda Bolkan, attrice brasiliana, è rimasta per 20 anni. In una recente intervista ha dichiarato: “Florinda era molto brasiliana, libera, volatile. Andava, veniva e poi ancora e ancora. Con una bellezza indissolubilmente legata alla giovinezza. Efebica, sensuale, non somigliava a nessun’altra: per lei era quasi impossibile invecchiare bene. Verso i 50 anni ha cominciato a sbandare. Un giorno non è più tornata”.
Poi, una sera a teatro incontrò Benedetta Gardona, di 25 anni più giovane di lei, che resterà al suo fianco fino alla fine, prima come compagna, poi come figlia adottiva. “Siamo diventate amiche, poi ha iniziato ad aiutarmi in tante cose. Per esempio, si occupa di tutto ciò che è tecnologico nel mio lavoro”. Contraria al matrimonio, alla fine, Marina Cicogna, decise di adottare la sua compagna per tutelare entrambe. “Benedetta non prende la vita leggermente –disse in una recente intervista -. Siccome in quel momento avevo dei problemi con delle persone della mia famiglia, l’ho adottata. Ormai sono trent’anni che è nella mia vita”.