Drammatica tragedia avvenuta due notti fa, a cavallo tra quella di sabato 2 e domenica 3 settembre: il costumista appartenente alla troupe di Paolo Sorrentino è stato trovato morto nelle acque di Capri, poco distante dalla costa di via Krupp e dai Faraglioni. L’uomo è stato identificato subito grazie alla fede sul dito anulare ma, soprattutto, per la testimonianza di alcuni parenti, giunti appositamente a Napoli dopo la chiamata dell’autorità giudiziaria.

Il costumista del noto regista napoletano era impegnato per realizzare diverse scene di un film dello stesso Sorrentino. La troupe si trova a Capri in questi giorni e si è detta completamente “estranea” ai fatti. La Procura ha aperto un fascicolo per certificare le circostanze di morte: l’uomo sarebbe stato risucchiato dalle acque dell’isola azzurra, anche se non si conosce ancora la dinamica esatta. Al vaglio le ipotesi relative ad un malore improvviso o un incidente, situazioni che potrebbero avergli fatto perdere l’equilibrio per poi finire drammaticamente in acqua. Non si esclude la contingenza di una distrazione o una raffica improvvisa di vento. Esclusa, per ora, l’ipotesi dolosa: nel frattempo verranno ascoltati i testimoni in queste ore, per comprendere se possa essersi trattato di un gesto autolesionista.
La scomparsa e il successivo ritrovamento del cadavere dell’uomo sono avvenuti a poche ore di distanza. Sarebbe stato un atleta, un canonista, ad allertare le forze dell’ordine e a lanciare l’allarme dopo aver rinvenuto il corpo del costumista di Sorrentino nel tratto di mare. Non aveva alcun documento, soldi o cellulare con sé, solo la fede al dito, unico elemento distintivo che ha permesso alla troupe di riconoscerlo, prima ancora che arrivasse la conferma dei familiari, poi giunti sull’isola. Disposto l’esame autoptico, che chiarirà la causa di morte dell’uomo e potrebbe rivelare dettagli importanti per risalire agli ultimi istanti di vita dell’uomo.