Da giovane attore prodigio nella Hollywood degli anni 30, Carl “Alfalfa” Switzer trovò la morte in povertà, brutalmente assassinato a 31 anni e per soli 35 dollari
Era uno dei volti più iconici della televisione americana quello di Carl “Alfalfa” Switzer, fin quando la stessa Hollywood gli voltò la schiena e lo costrinse ad una vita di stenti e povertà fino alla morte più orribile. Conquistò il mondo intero grazie al suo faccino ingrugnito e lentigginoso, alle smorfie ruffiane e a quel ciuffetto sempre in su del simpaticissimo personaggio di Alfalfa nella celebre serie Le Simpatiche Canaglie.
La nascita di una star
Durante una gita agli Hal Roach Studios di Los Angeles, Carl e suo fratello Harold (6 8 anni) maggiore vengono notati dal produttore Hal Roach. Il loro piccolo spettacolino improvvisato all’interno di un bar garantì a entrambi una parte in una nuova serie tv. Che sarebbe partita giusto quell’anno, il 1935, dal titolo Le Simpatiche Canaglie per la regia di Gus Mens. Tra i due, il più piccolo Carl ebbe il ruolo principale mentre a Harold fu assegnato il ruolo più marginale di Slim.
Il successo del personaggio di Alfalfa fu un assoluto trionfo. Ogni ragazzino d’America s’immedesimava nel suo atteggiamento irriverente, imitando le sue pose e sistemandosi il ciuffo esattamente come il proprio idolo. Era adorato anche dagli adulti che non smettevano mai di ridere e commuoversi con il suo impareggiabile visino. La fama di Carl salì alle stelle. Tutti parlavano di lui. Fino a che la serie tv chiuse i battenti nel 1940. E il fu Alfalfa si ritrovò a 13 anni con l’ombra di Alfalfa incollata a sé.
Nonostante Le Simpatiche Canaglie fosse terminato la gente lo ricollegava allo show e i produttori degli studios non vollero credere in lui rilegandolo a fare il caratterista in alcuni film degli anni 40. In alcuni di questi non fu nemmeno accreditato nei titoli. Proprio come una sua simpatica coetanea, Baby Peggy, Carl fu vittima dello stesso showbiz che gli aveva regalato una carriera da stella. Carriera che però non decollò mai oltre le smorfie lentigginose di Alfalfa.
L’inizio della fine di Alfalfa
Negli anni 50 decise di abbandonare il mondo del cinema e vivere di stenti accettando qualsiasi lavoro gli fosse proposto. Nel 1954 diventò una guida forestale prima e poi un allevatore di cani per sessioni di caccia. Tra le due attività decise di inserirne una terza a base di metanfetamina e alcol che lo fecero sprofondare in un turbine di dipendenza. Tra una rissa e l’altra, Carl fu arrestato per aver tagliato illegalmente, sul luogo di lavoro alcuni alberi protetti. Perse così uno dei due lavori. Il suo stile di vita cambiò totalmente spingendosi costantemente verso l’eccesso.
Fino al giorno in cui addestrando il cane di un certo Moses Stiltz, lo perse e mise immediatamente una ricompensa di 35 dollari a chi l’avesse ritrovato, anche per paura di perdere il lavoro più remunerativo. Quello come barista in un bar gli procurava solitamente più debiti che guadagni. Il giorno dopo la sparizione un uomo ritrovò il cane scappato e Carl fu costretto a pagarlo di tasca propria, aggiungendo 15 dollari di bevute al bar dove lavorava.
La tragica morte di Carl Switzer
La sera stessa, convinto da un amico, si presentò ubriaco a casa di Moses Stiltz chiedendo un risarcimento di 35 dollari per il cane e 15 per i drink offerti. L’ex attore prodigio forse non sapeva che Stiltz aveva la nomea di tipo poco raccomandabile e l’insistenza barcollante di Carl portò i due ad avere uno scontro fisico che si risolse nel più atroce dei modi. Stiltzer estrasse la sua pistole e sparò ripetutamente al 31 enne che crollò a terra stramazzando. Era il 21 gennaio del 1959 e un ragazzo somigliante per filo e per segno all’interprete di Alfalfa fu trasportato in ospedale con un’emorragia interna provocata da un’arma da fuoco. Carl Dean Switzer morì da solo e dimenticato.
E l’ombra beffarda del destino – e della sfortuna – non si fermò di certo alla morte. Proprio quel giorno di gennaio del 1959 spirò non molto distante da lì il grande regista Cecil B. DeMille che oscurò totalmente la morte della giovane ex stella de Le Simpatiche Canaglie. Almeno il suo carnefice fu arrestato e pagò per il delitto di Carl? Ovviamente no. Perché in un processo farsa Moses Stiltz fu scagionato da ogni accusa per legittima difesa. E fu libero di tornare a casa circondato dai suoi cari.