Siamo nell’anno 1978, nelle sale cinematografiche d’Italia e internazionali viene proposto il thriller biografico Fuga di mezzanotte il cui titolo originale è Midnight Express. Una pellicola che nonostante sia stata prodotta da case cinematografiche americane e britanniche come la Columbia Pictures, ha tantissimo di Italia. Infatti, questo film, presentato al XXXI Concorso del Festival di Cannes e capace di ricevere ben 6 candidature ai Premi Oscar, ha avuto tanti protagonisti nostrani che si sono fatti apprezzare per la loro arte.
Il film “italiano” Fuga di mezzanotte
La pellicola Fuga di mezzanotte diretta dal regista Alan Parker con soggetto tratto dal libro scritto da William Hoffer e basato sulle vicende realmente accadute al giovane studente Billy Hayes, ha attinto tanto dall’Italia. Un vero capolavoro che ha ottenuto 6 candidature ai premi Oscar peraltro aggiudicandosi 2 statuette. Una è stata consegnata a Oliver Stone che si occupò della stesura della sceneggiatura e l’altra al nostro Giorgio Moroder che scrisse la colonna sonora. Tuttavia l’italianità della pellicola non si esaurisce qui. Infatti, andando a leggere il cast si possono apprezzare diversi attori caratteristi italiani a conferma di come questa particolare tipologia di artisti sia stata eccessivamente bistrattata e soltanto ora rivalutata. In particolare, c’era l’ottimo Paolo Bonacelli che nell’occasione interpretava il ruolo di Rifki.
Era un detenuto disprezzato praticamente da tutta la prigione perché rappresentava una vera e propria spia dei secondini. Giusto per intenderci, Paolo Bonacelli è il Leonardo Da Vinci di Non resta che piangere e l’avvocato D’Agata di Johnny Stecchino. Faceva parte del cast anche Franco Diogene, attore caratterista italiano nato a Catania e scomparso a Genova nel maggio del 2005. Nel film gli è stata affidata l’interpretazione dell’avvocato Yesil che cercò vanamente, nel corso del processo, di far assolvere da ogni accusa Billy Hayes (Brad Davis). Diogene è volto noto della commedia all’italiana con tantissime interpretazioni di successo. Altra splendida interpretazione tricolore è quella offerta da Gigi Ballista che vestiva i panni del giudice di quel processo.
Quell’intervista del grande Bonicelli: “Non fu difficile entrare nella parte”
A sua volta era uno straordinario attore caratterista nata a Firenze nel 1918 e scomparso nell’agosto del 1980 a Roma per problemi di natura cardiaca. A conferma dell’importanza di questo progetto cinematografico, inizialmente il regista, in piena sintonia con il produttore, valutò l’opportunità di offrire il ruolo di principale protagonista a 2 grandi talenti dell’epoca. Inizialmente si rivolse a Richard Gere e poi a John Travolta. Tra l’altro la scelta di Brad Davis non fu assolutamente un ripiego e anzi, in quel periodo, l’attore americano godeva di grande fama a livello internazionale perché faceva parte del cast di serie televisive di grande successo.
Paolo Bonacelli in un’intervista ha parlato di quella esperienza ricordando come la caratterizzazione del personaggio che gli venne assegnato non fu poi così complicata. Infatti, rimarcò come la sua unica preoccupazione fosse il fatto di dover recitare in inglese con qualche battuta in lingua turca. Paolo Bonacelli, e aggiungiamo anche Franco Diogene e Gigi Ballista, se la sono cavata in maniera più che egregia, contribuendo al successo del film.