La voce all’Orso Yoghi gliel’ha data lui, Francesco Mulè. Nella commedia italiana probabilmente gli attori caratteristi sono stati più importanti dei protagonisti stessi. Sembra una contraddizione ma i veri appassionati di questo genere molto spesso ricordano con maggiore piacere questi personaggi che hanno caratterizzato alcune delle scene più divertenti di ogni pellicola. La storia è ricca di caratteristi amati e apprezzati dal grande pubblico tra i quali ricordiamo Francesco Mulè. 

Anche l’orso yoghi è stato un caratterista: chi era Mulè


Francesco Mulè è nato a Roma il 3 dicembre del 1926 ed è scomparso prematuramente sempre a Roma il 4 novembre 1984, in un ospedale della capitale presso il quale era ricoverato da tempo per una grave malattia. Il nome di Francesco Mulè probabilmente dirà poco ai meno esperti del genere, eppure è comparso in un numero elevato di commedie soprattutto tra gli anni ‘50 e ‘70.

La sua era una famiglia di veri artisti perché suo padre Giuseppe era un noto compositore e sua mamma era la soprano Lea Tumbarello. Francesco Mulè, tuttavia si è fatto apprezzare anche e soprattutto per le sue qualità di doppiatore avendo prestato la voce ad un personaggio iconico che ancora oggi viene ricordato con affetto da grandi e piccini. Stiamo parlando dell’Orso Yoghi. 

La carriera al cinema di Francesco Mulè


L’esordio cinematografico di Francesco Mulè è avvenuto nel 1953 nella pellicola di genere drammatico Il sole negli occhi diretta da Antonio Pietrangeli. In questo film in cui c’erano tra gli altri anche Gabriele Ferzetti, Paolo Stoppa e Irene Galter, il giovane Francesco Mulè veste i panni di Marcucci. Nello stesso anno recita nel film drammatico di Renato Rascel, La passeggiata, in cui interpreta il ruolo di un insegnante.

Nel 1955 ritorna a lavorare con Antonio Pietrangeli nel film Lo scapolo con protagonisti Alberto Sordi, Sandra Milo e Nino Manfredi. Le apparizioni cinematografiche diventano sempre più frequenti e infatti è nel cast di Susanna tutta panna, Totò nella Luna, Racconti di estate di Gianni Franciolini, Totò, Peppino e la dolce vita di Sergio Corbucci in cui recita nel ruolo di Guglielmo detto Gugo. Nel 1961 lo dirige Mario Mattoli nel film Sua Eccellenza si fermò a mangiare, dove c’erano tra gli altri Totò, Ugo Tognazzi, Virna Lisi e Raimondo Vianello.

In quest’ultima occasione interpreta il ruolo del commissario. Negli anni successivi ci sono tante altre divertenti pellicole in cui recita nelle vesti di attore caratterista tra cui Il giorno più corto di Sergio Corbucci, Appuntamento in riviera con la regia di Mario Mattoli, Cadavere per signora sempre di Mario Mattoli, Spiaggia libera di Marino Girolami, Vacanze sulla Costa Smeralda per la regia di Ruggero Deodato, Quando le donne persero la coda di Pasquale Festa Campanile e molti altri ancora. La sua ultima apparizione cinematografica sarà nel 1979 nel film di genere commedia La supplente va in città per la regia di Vittorio De Sisti e con Carmen Villani e Vincenzo Crocitti.

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