L’attrice ha amato Gino Paoli e poi si è invaghita di Tenco: la Sandrelli ricorda quei momenti e sviscera la questione del tentato suicidio del cantante
Stefania Sandrelli di recente è tornata a parlare del suo amore per Gino Paoli e per Tenco; il primo era più romantico, l’altro razionale. L’attrice è sempre bellissima e apprezzata: nelle dichiarazioni che rilascia ogni qualvolta ne ha occasione, non nasconde mai l’amore provato per il suo Gino Paoli. “Mi notò. Mi chiese di ballare. Cominciò a stringere”. Ci fu del disagio quando scoprì quanti anni avesse allora: “Quando gli dissi la mia età rise e mi lasciò”. Ma non finì lì: “Poi però venne a cercarmi alla Capannina. Ci frequentavamo come amici, ogni tanto scappavamo in pineta a darci un bacio. Poi, quando cominciai con il cinema, aveva la scusa di portarmi a Roma in macchina”.
Per lei era un idolo, lo ascoltava alla tv mentre cantava “La gatta, e mi piaceva quella vocina esile, da bambino”. Tra Paoli e Luigi Tenco c’era un mix di complicità e competizione con una passione comune: il teatro. Durante l’intervista al Corriere, all’attrice è stata posta la domanda: “Gino Paoli tentò il suicidio, sparandosi, perché scoprì del suo amore per Luigi Tenco?”
“Luigi era così affascinante… Suonava il sassofono, uno strumento che adoro…”. Poi entra nel vivo e senza remore afferma: “Sì, una storia ci fu. Una storia veloce, sportiva”. Parallelamente il suo cuore non smetteva di battere per il “primo” amore: “Tenevo tanto a Gino, non volevo che lo sapesse, se no sarebbe finita. Tenco e Paoli si compensavano. Erano molto diversi, anche come musicisti: Luigi più tradizionale, Gino più romantico”.
Il motivo del tentato suicidio di Gino Paoli
Il cantante lo disse in un’intervista:
“Ogni suicidio è diverso, e privato – aveva dichiarato Gino Paoli – È l’unico modo per scegliere: perché le cose cruciali della vita, l’amore e la morte, non si scelgono; tu non scegli di nascere, né di amare, né di morire. Il suicidio è l’unico, arrogante modo dato all’uomo per decidere di sé”. Un preambolo per spiegare nel dettaglio il motivo dell’estremo gesto: “Io sono la dimostrazione che neppure così si riesce a decidere davvero”. Quel proiettile “bucò il cuore” e “si conficcò nel pericardio, dov’è tuttora incapsulato”. Quel giorno lo ricorda bene: “Ero a casa da solo. Anna, allora mia moglie, era partita; ma aveva lasciato le chiavi a un amico, che poco dopo entrò a vedere come stavo”. Quando l’amico Tenco venne a sapere dell’estremo gesto, gli disse: “Artisti come noi non possono tentare il suicidio”.