Il regista italoamericano Martin Scorsese, a seguito dell’udienza da Papa Francesco, ammette di voler fare un nuovo film su Gesù.
Sarebbe già pronta una sceneggiatura di un film sulla figura di Gesù che Scorsese ha “promesso” al Papa. Il pontefice, infatti, qualche tempo fa ha lanciato una sfida ai registi di tutto il mondo: raccontare e filmare Gesù al giorno d’oggi. E il regista newyorkese ha colto la palla al balzo per accettare la proposta e scrivere di getto un film sulla figura di Gesù Cristo.
Non è nuovo l’accostamento di Scorsese al mondo cattolico. Come spesso racconta, quando era piccolo, soffriva di asma. Non potendo giocare all’aria aperta con i coetanei per le strade della Grande Mela, si rifugiava spesso in chiesa.
Come tutti ricorderanno il regista ha già girato un lungometraggio sul figlio di Dio. Era il 1988 e nelle sale americane usciva “L’ultima tentazione di Cristo” con Willem Dafoe. Uno dei film forse più sottovalutati di Scorsese e considerato inizialmente un prodotto controverso per via delle delicate tematiche che affrontava. La pellicola, infatti, descrive la figura di Cristo con le caratteristiche, nel bene e nel male, di un uomo in tutta la sua vulnerabilità, sottoposto, quindi, alle tentazioni terrene. Gesù, interpretato magistralmente da Dafoe, sposa Maria Maddalena dalla quale ha una famiglia, per poi accorgersi che è tutto un sogno, un desiderio, una tentazione prima di essere crocifisso.
Ma quello del 1988 non è nemmeno l’unico film religioso del regista di Taxi Driver e Toro Scatenato. Nel 2016 adatta per il grande schermo il romanzo di Shusaku Endo, Chinmoku, che realizza in breve tempo con il nome occidentalizzato di Silence.
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Così, dopo l’esperienza trionfante a Cannes, Scorsese è in questi giorni in visita nella sua tanto adorata Italia. Il 27 maggio, oltre a incontrare il Santo Padre, ha preso parte come ospite d’onore della conferenza su L’estetica globale dell’immaginazione cattolica. All’evento, promosso dalla Civiltà Cattolica e dalla Georgetown University, il cineasta italoamericano si è soffermato sulla sua personale ammirazione per il lavoro che ha fatto Pasolini ne Il vangelo secondo Matteo. Raccontandosi attraverso le sue esperienze, inoltre, ha parlato dell’appello del Papa e di come abbia reagito ad esso:
“Ho risposto all’appello che il Papa ha fatto agli artisti nell’unico modo che so: immaginando e scrivendo una sceneggiatura di un film su Gesù. E sto per cominciare a realizzarlo.”
Queste le parole di Scorsese rivolte a una sbalordita stampa internazionale.
Nell’attesa, dunque, di saperne di più, attendiamo con ansia l’ultimo lungometraggio, Killer of the flower moon, della durata di ben 206 minuti. Tratto dal romanzo David Grann, il film narra lo straziante sterminio dei membri della Nazione Osage nell’Oklahoma degli anni venti per mano dei ricchi proprietari terrieri che vogliono accaparrarsi i territori dei nativi per via della presenza di petrolio. Alla presentazione all’ultimo Festival di Cannes, conclusosi da pochi giorni, il film ha fatto incetta di applausi e recensioni entusiaste. Nonostante la durata “biblica” (perdonate il gioco di parole) c’è chi lo ha definito un vero e proprio capolavoro, mentre altri già lo considerano uno dei migliori film di Scorsese. C’è una cosa che accomuna spesso fruitori e addetti ai lavori riguardo le sue opere: che tratti argomenti religiosi, di criminalità o di qualsiasi altro genere, il regista newyorkese mette sempre tutti d’accordo.