Le dichiarazioni di Cleese di non tagliare una scena di Brian di Nazareth che urta la sensibilità alcuni spettatori imperversano sul web

L’attore britannico John Cleese si è espresso nella giornata di ieri sul categorico rifiuto di eliminare un famoso sketch di Brian di Nazareth dalla versione teatrale. Protagonista, dunque, di questo siparietto è la celebre scena di “Loretta”.

Per chi non conoscesse il cult dei Monty Python del 1979, si tratta di uno dei film più divertenti e irriverenti del gruppo comico britannico. La scena in questione vede uno dei personaggi del film, Stan, interpretato da Eric Idle, ardire dal desiderio di diventare donna e farsi chiamare, appunto, Loretta. “Voglio essere una donna” – recita Idle-Stan – “Ne ho diritto in quanto uomo. E voglio anche avere dei bambini. Ogni uomo ha diritto di avere dei bambini.” A questo punto il personaggio di Cleese mostra stupore e disappunto affermando che l’idea “è ridicola”, rendendo la gag ancora più grottesca.

Il tweet di Cleese sui tagli di Brian di Nazareth

In un tweet al vetriolo, Cleese, ha prima di tutto smentito le voci che circolavano da svariato tempo secondo cui egli avrebbe eliminato la scena dell’adattamento teatrale. Queste voci sono iniziate a diffondersi proprio dall’annuncio di star pensando a una versione per il teatro del film satirico.

“Dunque abbiamo una scena su cui non c’è mai stata una polemica per 40 anni e ora d’improvviso non si può più rappresentarla perché offende le persone.”

E continua perentorio:

“Qualche giorno fa ho parlato al pubblico fuori Londra. Ho detto loro che stavo adattando Brian di Nazareth per poterlo trasformare in uno spettacolo teatrale. Recentemente abbiamo anche fatto una lettura del copione a New York e che tutti gli attori – alcuni vincitori del Tony Award – mi avevano caldamente suggerito di tagliare la scena di Loretta. Ovviamente non ho alcuna intenzione di farlo.”

Questo il tweet seccato dell’attore probabilmente indirizzato nei confronti di una grande frangia del web che spesso tende a confondere arte con politica o sociale. È innegabile, perciò, fare un passo indietro, da parte di ognuno, e cercare di riuscire a comprendere cosa risulti veramente offensivo e cosa non sia altro che un espediente satirico. E, in questo caso, il mero risultato di un umorismo irriverente e senza tempo di un gruppo di comici britannici.

Malgrado i tempi siano cambiati e il metro di narrazione del comico e della commedia in generale si siano evoluti, la pellicola, infatti, è riuscita a mantenere la propria ilarità.

Dal canto suo, Cleese, in tempi non sospetti è stato anche accusato di transfobia per aver preso le difese di R.K. Rowling e dei suoi tweet politicamente scorretti.

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