L’attrice ha rilasciato un’intervista in cui ha ripercorso parte della sua carriera: Edwige Fenech ammette che oggi ha scelto il perdono per sé stessa
In occasione del suo ritorno al cinema dopo sette anni in cui è stata lontana dalle scene, l’attrice Edwige Fenech ha rilasciato una lunga intervista per Repubblica, dove ha detto che oggi nella sua vita c’è finalmente spazio per il perdono. Cosa c’era che non andava al tempo? “Io ero innamorata di un certo tipo di cinema – confessa – avrei voluto essere un’altra per poter fare altre cose”.
Oggi si guarda, dopo aver evitato di farlo per tanti anni, e quasi non si dispiace. “Sono contenta di quel che sono stata e di quel che sono e ringrazio mamma e papà di quello che mi hanno dato”. Allora, però, faceva fatica ad accettarsi. E guardare un suo film, non le balenava proprio per la mente: “Era difficile accettarlo”. Nell’intervista, le viene fatto notare il cambio di rotta di una collega, Jamie Lee Curtis, passata dal rincorrere continuamente i canoni estetici richiesti da Hollywood ad accettarsi così com’è oggi.
Oggi si piace: “Perché mi rivedo come se fossi un’altra”
“Diciamo che adesso io mi sono perdonata molte cose, mi sono accettata”. Una presa di posizione arrivata tardi, ma giunta, finalmente. Anche un po’ per costrizione, “tanto non ho scelta”. E perdono sia, allora. Le viene chiesto cosa nello specifico vuol perdonarsi, ne parla senza peli sulla lingua. “Non sono stata grata con me stessa di quel che la natura e i miei genitori mi hanno dato”. Quindi, va dritta al punto: “Non mi amavo, non vedevo i miei film, non riuscivo a guardarmi”.
Prova a motivare: “Penso che faccia parte del bagaglio degli attori essere molto critici non solo per il fisico, ma per sé stessi”. Al tempo, “è sempre stato molto pesante rivedersi”. Osservando sé stessa in quei film, oggi, pensa: “Accidenti, ma non era male quella ragazza”. Ed è proprio da questo cambio di punto di vista con il quale riesce, finalmente, a vedere le cose con chiarezza: “Mi vedo come un’altra”. Probabilmente, ammette, si accetta perché quella che osserva nelle pellicole le sembra “un’altra donna”. Oggi, finalmente, “riesco a vedere un sacco di film che non ho visto prima”. E allora bentornata al cinema, Edwige, ci sei mancata!