Maurizio Ferrini si è raccontato in un’intervista a “La Repubblica”, ricordando i vecchi tempi e soprattutto le grandi difficoltà affrontate, dinanzi alle quali gli amici Renzo Arbore e Nino Frassica non si sono tirati indietro per aiutare l’attore in crisi economica, e non solo. Quello che era riuscito a guadagnare lo ha sperperato tra “viaggi e libri”, concedendosene “più di quanti soldi avessi”. Arrivò poi la depressione e i due amici lo aiutarono a riprendersi. In quel periodo “non vedevo qualità”. Non c’era luce.

“Tutto il peggio del peggio che andava avanti, non vedevo la qualità. Solo il degrado di tutto. Ma alla fine è stata una depressione creativa, ho scritto tre film che un giorno dovrei fare. Scrivevo come un pazzo”.

L’aiuto dei colleghi. Arbore lo fece “invisibilmente”, mentre Nino Frassica lo descrive come un “grande amico”. In quel momento non lavorava. “Per guadagnare facevo persino gli oroscopi, sono un grande studioso di oroscopi. Ho vissuto un momento veramente difficile.

Maurizio Ferrini, l’errore nella sua carriera: “Dissi di no a Sergio Leone”

Maurizio lo ricordiamo in pochi film, ma che hanno lasciato il segno come “Il commissario Lo Gatto”, ed, in particolare, in “Compagni di scuola”, pellicola molto apprezzata dagli amanti della commedia. Nel film uscito nel 1988, l’attore interpreta Armando Lepore, ginecologo che si prende cura del magistrato Lino Santolamazza, il quale finge un’invalidità che lo costringe sulla sedia a rotelle.

Ferrini è stato soprattutto la signora Emma Coriandoli, il suo personaggio più noto. In carriera ha sbagliato, dicendo qualche “no” di troppo, come lui stesso ammette. Soprattutto, a Sergio Leone. Cosa di cui si pente tutt’oggi: “Se dici no a persone importanti rimani da solo e ha un caro prezzo perché, se non vai in televisione e al cinema, non ti chiamano. Quindi iniziano gli anni dove ho anche sofferto la fame, sono stato abbandonato”.

Ma come si fa a dire no a Leone? Non se lo spiega neanche lui. “Non ero io. Mi ero espropriato della mente, ancora mi scuso. Quando ho incontrato Francesca Leone, mi ha detto che a casa ero conosciuto come ‘quello stronzo di Ferrini’. Giusto così. La cosa avvenne a metà anni 80… Quando ci penso mi prenderei il cianuro”.

A L’Isola dei famosi

Nel 2005 l’approdo a L’Isola dei famosi: “Appena arrivato mi vergognavo come uno che ruba – spiega l’attore, ricordando il momento in cui raggiunge l’Honduras – Arianna David, accusandomi di molestie sessuali inventate, mi ha fatto arrivare secondo”. Alla fine come andò? “Lei fu cacciata, e il pubblico era dalla mia parte. Popolare, ok, in una fascia non intellettuale, ma una notorietà da paura”.

Le difficoltà le ha affrontate e superate anche con l’aiuto della fede: “Le persone che hanno fede sono state toccate, hanno avuto una visione”. Spiega di avere un legame particolare con la stessa: “Io ho la fortuna di avere questo privilegio, bisogna pregare solo di essere graffiati”. Infine, sulle origini: “Mia mamma, Rina, era una donna umile che aveva delle uscite incredibili”.

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