Tanti auguri ad un attore amatissimo che, tuttavia, ha scoperto il successo alla soglia dei 50 anni, quando già recitava da un paio di decenni, ma, da allora, ha conquistato i cuori di tutti: Marco Giallini oggi compie 60 anni. La cifra è tonda ed è importante, ma non per lui: “Non me ne frega niente – dice – per me è come come quando avevo 35 anni. Faccio la stessa ‘caciara’, dico le stesse cose, vado in motocicletta”.

L’attore ha rilasciato queste parole all’AGI, alla vigilia della prima serata su Rai2 della quinta stagione di “Rocco Schiavone”. “Lui invecchia con me – dice a proposito – non so se è una cosa bella o brutta, ma posso dire che a fare le passeggiate con le mani ‘in saccoccia’ mi ci trovo meglio che se devo correre”.

Simpatico, spontaneo. La battuta è sempre lì, a portata di mano. Lasciarlo senza parole è impossibile, anzi. Molto probabilmente, parlandoci, è lui a lasciare l’interlocutore di stucco. Troppo furbo, scaltro e astutamente simpatico. Dunque, niente festa. Il tempo passa, ma lui si sente come quando aveva quasi la metà di questi anni. Anzi: “Di solito invecchiando si dorme di meno, invece io dormo di più… faccio come Brad Pitt in ‘Benjamin Button’: dormo tanto, mi metto a letto e dormo”.

Marco Giallini: “Non festeggio il compleanno da quando ho 18 anni”

“Eravamo in tre, mi ricordo: io, Walter e il ‘Banana’ – era il compleanno della maggiore età – Poi dopo non l’ho più festeggiato”. Tuttavia, qualcuno che lo “costringe” a celebrare la ricorrenza c’è: “I miei figli mi festeggiano”. Si tratta di Rocco e Diego, nati dal matrimonio con Loredana, morta nel 2011 per un’emorragia cerebrale. Una perdita che ha lasciato un grande vuoto nella vita dell’attore.

Come già accennato, Marco ha debuttato sul grande schermo già negli anni Ottanta ma ha dovuto attendere molto prima di farsi strada nel mondo dello spettacolo da attore. La svolta è arrivata dopo il ruolo da coprotagonista ne “L’odore della notte”, di Claudio Caligari. Da lì è stata un’escalation con ben quaranta film al cinema, sei per la tv e otto serie Tv tra le quali “Romanzo Criminale”, nei panni del “Terribile”.

Ma lui, dagli anni Novanta a oggi, è sempre rimasto lo stesso: “Forse sono diventato più consapevole. In età matura l’attore sta meno attento a guardarsi e pensa di più alle questioni tecniche. Io amo guardare come lavorano gli altri, voglio vedere cosa devo fare. Io penso che tutti possano fare il cinema, basta che abbiano un bell’aspetto. Ma poi bisogna vedere come lo fanno. Devi metterci il cuore e, se sei un bravo attore, credimi, si vede subito”. Appuntamento a domani allora, con l’inizio della quinta stagione di “Rocco Schiavone”.

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