Tanti auguri a Quentin Tarantino, uno dei registi più iconici e influenti della nostra epoca: oggi compie 61 anni, un traguardo importante. Quando si parla di lui, si può finire a discutere con qualcuno. Perché non tutti sono d’accordo con le sue dichiarazioni, spesso pungenti, spesso insolenti. E la critica è furente. C’è chi si schiera dalla sua parte e chi proprio non lo sopporta. Sicuramente, dopo 31 anni che è sulla cresta dell’onda, possiamo ritenerlo uno dei registi più controversi della nostra epoca.

A volte, però, anche lui sembra fare di tutto per inimicarsi più gente possibile. Questo è il prezzo che si paga quando si è sinceri e diretti. Lo ha rifatto, recentemente. Criticando l’intera Hollywood attuale, definendola artefice della “peggiore era cinematografica di sempre”. Nell’intervista, disse: “Anche se gli anni ’80 sono stati il ​​periodo in cui probabilmente ho visto più film nella mia vita che mai – almeno per quanto riguarda l’uscita al cinema – sento che il cinema degli anni ’80, insieme agli anni ’50, sia il peggiore nella storia di Hollywood. Eguagliato solo adesso, solo dall’era attuale!”.

Eh sì, di film ne ha visti abbastanza. Ha cominciato da piccino, quando sua mamma glielo permetteva. Film non propriamente sobri. “A un certo punto, quando mi resi conto di vedere film che ai miei coetanei non era concesso vedere, ne chiesi il motivo a mia madre. Mi rispose: ‘Quentin, mi preoccupa di più se vedi i telegiornali. Un film non può farti male'”.

L’ultima sparata? L’ha fatta qualche giorno fa, parlando del suo lavoro. Ha spiegato che non è importante rapportarsi con attori educati, “per me possono anche essere grandi str*nzi”, ma quel che gli interessa è il risultato finale del film. Quentin è ritenuto uno “spocchioso cinefilo, saccente e presuntuoso” da chi non lo apprezza. Ripetiamo: non fa molto per far desistere i detrattori da questi giudizi. Ma tant’è.

La carriera di Quentin Tarantino

Nato a Knoxville, Tennessee, nel 1963, ha trascorso gran parte della sua infanzia a Los Angeles, dove ha coltivato la sua passione per il cinema. Iniziando come commesso in un videonoleggio, Tarantino si è poi trasferito nel mondo della scrittura cinematografica, scrivendo la sceneggiatura di “True Romance” di Tony Scott e “Natural Born Killers” di Oliver Stone, entrambi del 1994.

Il suo primo film da regista, “Le iene” (1992), ha subito catturato l’attenzione del pubblico e della critica per la sua trama insolita e la sua combinazione unica di violenza, humor nero e dialoghi scintillanti. Seguito da “Pulp Fiction” (1994), che ha vinto la Palma d’Oro a Cannes e un Oscar per la migliore sceneggiatura originale, Tarantino ha confermato la sua reputazione come uno dei registi più innovativi e audaci del nostro tempo.

Da allora, ha diretto numerosi altri film di successo, tra cui “Jackie Brown” (1997), “Kill Bill: Volume 1” (2003) e “Kill Bill: Volume 2” (2004), “Bastardi senza gloria” (2009) e “Django Unchained” (2012), tutti caratterizzati dal suo stile distintivo e riconoscibile. I suoi film spesso presentano omaggi al cinema di genere, con trame elaborate e una forte attenzione ai dettagli.

Tarantino ha anche lavorato come attore in diversi film, tra cui “Pulp Fiction” e “Destini incrociati” (1993) di Tony Scott. Nel 2019, ha diretto il suo nono film, “C’era una volta a… Hollywood”, che ha visto il ritorno dell’attore Leonardo DiCaprio e di Brad Pitt nel suo universo cinematografico.

Nonostante il suo successo, Tarantino non ha mai smesso di innovare e di cercare nuovi modi di esplorare il cinema. Ha recentemente annunciato che avrebbe ritirato la sua carriera da regista dopo il decimo film, ma ha anche sottolineato che potrebbe continuare a scrivere e dirigere opere teatrali.

In definitiva, Quentin Tarantino è uno dei registi più distintivi e influenti del nostro tempo, che ha lasciato il segno nel mondo del cinema grazie al suo stile unico e alla sua audacia creativa.

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