Già da qualche giorno è cominciato il processo a Gwyneth Paltrow: la bella attrice è coinvolta in un grave incidente sugli sci capitatole nel 2016, sulle Rocky Mountains. Quel giorno, la star del cinema si schiantò contro un uomo di 76 anni, provocandogli lesioni cerebrali permanenti e la rottura di alcune costole e “forte stress emotivo”, come asserito dalla vittima. Dopo l’incidente, l’anziano ha chiesto un risarcimento di 3,1 milioni di dollari, poi ridimensionato – nel 2019 – ad un più ragionevole totale complessivo di 300mila.

Secondo l’accusa, la Paltrow fu responsabile dello scontro per via della sua negligenza e disattenzione mentre sciava. Inoltre, sempre secondo le parole della vittima, Gwyneth e il suo istruttore di sci si sarebbero poi allontanati senza curarsi del danno recato all’uomo, ignorando il suo bisogno di soccorso immediato. Quando i fatti erano ancora caldi, l’attrice fece controdenuncia al 76enne, chiedendo che gli fossero addebitate le spese legali del procedimento. Inoltre, Paltrow pretendeva che l’anziano versasse un risarcimento simbolico di un dollaro perché, secondo lei, l’incidente fu causato per negligenza, sì, ma del pensionato.

Inoltre, nell’accusa dell’attrice, si evidenziava il fatto che l’anziano approfittasse della collisione avvenuta con gli sci per sfruttare la popolarità e soprattutto la ricchezza di Gwyneth, così da poterle “spillare” denaro in quantità.

Gwyneth Paltrow: “Il suo corpo premeva contro il mio”

Salita sul banco dei testimoni lo scorso venerdì 24 marzo, nell’aula di Park City, nello Utah, l’attrice ha mantenuto la sua linea, ribadendo di non essere responsabile dell’accaduto. Non solo. Gwyneth ha aggiunto che il modo in cui gli scii dell’anziano siano “finiti tra le sue gambe”, l’abbia fatta allarmare, ipotizzando l’orrore di una presunta “violenza sessuale”.

“Il suo corpo premeva contro di me – asserisce l’attrice – e poi ho sentito uno strano grugnito, pensavo fosse un pervertito”. Sono parole forti, scioccanti e da prima pagina quelle della Paltrow. “Il mio cervello – ha proseguito – stava cercando di dare un senso a ciò che stava accadendo”. Successivamente alla caduta, passata quella frazione di secondo in cui il suo cervello ha prodotto quei brutti pensieri, ha realizzato che la collisione non fosse di natura sessuale.

Adesso starà ai giudici stabilire se la Paltrow abbia agito o meno con negligenza. Secondo l’attrice, non c’era bisogno di accertarsi personalmente delle condizioni dell’anziano visto che “lo aveva già fatto il maestro” di sci con il quale si trovava. Gli avvocati del 76enne hanno descritto il proprio assistito come un buon padre di famiglia ed uno sciatore in forma prima dell’incidente, dopo il quale la sua salute è andata via via peggiorando.

Continua a leggere su Chronist.it