Oggi avrebbe compiuto 84 anni James Caan, deceduto nel 2022 a Los Angeles. A darne il triste annuncio era stato il suo manager, con un tweet sull’account ufficiale dell’attore. “Con grande dolore vi annunciamo il decesso di Jimmy, avvenuto nella serata del 6 luglio. La famiglia apprezza l’ondata di affetto e le sentite condoglianze, chiede di continuare a rispettare la privacy in questo momento difficile”.

Per il momento quindi non è stata comunicata la causa del decesso in maniera ufficiale.

James Caan: i film della vita

Attore sensibile, James Caan ha interpretato quasi 140 ruoli, alternandosi con dimestichezza e grande garbo tra cinema e televisione. Amico per la vita di Francis Ford Coppola, passò alla storia per l’interpretazione di Santino “Sonny” Corleone ne Il Padrino, che gli valse la nomination all’Oscar nel 1973 come Miglior Attore Non Protagonista.

James Caan iniziò con ruoli televisivi, per poi debuttare sul grande schermo con la parte di un marinaio in Irma la dolce. Mascolino, con i lineamenti scolpiti, si fece notare dal grande pubblico recitando accanto a mostri sacri come John Wayne e Robert Mitchum in El Dorado. Seguì la saga del Padrino, che lo portò a essere scelto spesso per interpretare personaggi duri, da uomo coriaceo. Lui però no ha mai disdegnato parti più enigmatiche, più intimistiche, come quella in Funny Lady, accanto a Barbra Streisand. Nel 1975 Sam Peckimpah lo volle nel suo Killer Elite e lo stesso anno fu protagonista nella durissima metafora alla società che Norman Jewison portò sullo schermo con Rollerball.

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James Caan in Rollerball, di Roman Jewison, 1975

Dopo una serie di film di scarso successo, tornò a recitare diretto da un grande regista e poté di nuovo esprimere tutto il suo talento in Strade violente di Michael Mann e provò le sue doti anche di attore comico-romantico accanto a Sally Field in C’è… un fantasma tra noi due, di Robert Mulligan. Tornò a recitare per Coppola in Giardini di pietra, accanto ad Angelica Houston.

Ma è con gli anni Novanta che la sua stella brilla più fulgida. Memorabile la sua interpretazione – tutta giocata su una vastissima gamma di espressioni facciali in quanto impossibilitato nei movimenti – di Paul Sheldon, protagonista di Misery non deve morire, accanto a una inquietante Katy Bates nel film tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King. Seguirono altri successi, ruoli di ogni tipo: dopo Misery tutti volevano James Caan. Poi i problemi con la cocaina, gli alti e bassi, la discesa e una ulteriore risalita.

Caan si è sposato quattro volte e ha avuto cinque figli; dall’unione con la sua terza moglie è nato l’attore Scott Caan.

“La migliore perla di saggezza che posso dare ai giovani attori è che non dovrebbero mai fare della loro carriera l’unico scopo della vita. Non importa quali vette raggiungi, anche se diventi Brad Pitt, l’imprevisto è lì ad attenderti, sicuro come la morte e le tasse. Perciò se metti tutto in un unico cestino, finirai per farti male”.

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