La Formula 1 è ricominciata e si corre già in pista, ma la concentrazione dei team come la Mercedes ora è solo per il mercato che verrà: cosa sta succedendo

Le accuse di una dipendente della scuderia nei confronti di Christian Horner hanno messo in imbarazzo la Red Bull e, inaspettatamente, a storcere il naso è Jos Verstappen, papà di Max: ma perché si dice che il pilota più forte al mondo finirà in Mercedes? Soprattutto: perché, a differenza dei tanti rumors che circolano nell’ambiente, questo sembra più credibile che non? Eppure, è tra i più assurdi. Ci sono molti aspetti da considerare, a cominciare innanzitutto dal fatto che non è tutto oro ciò che luccica. La Red Bull domina la Formula 1 e, con ogni probabilità, sebbene sia decisamente troppo prematuro sbilanciarsi, l’impressione è che anche quest’anno aggiungerà in bacheca sia il mondiale piloti che quello costruttori.

Tuttavia, ricordiamo che ci sono scuderie come la Ferrari e la Mercedes che sono costruttori veri e che hanno alle spalle un background in grado di dimostrare nel tempo grande continuità di successi. Dunque, la scuderia austriaca con sede inglese, al momento, offre meno garanzie per il futuro. Un futuro che non comincerà davvero neanche nel 2025, quanto nel 2026, con i nuovi regolamenti all’insegna del cambiamento per aggiungere brio ad uno sport che non possiamo non definire in crisi a livello di intrattenimento e spettacolo. Con le power unit elettrificate con la parte endotermica alimentata da e-fuel al posto della benzina (mossa ecologica a tutela dell’ambiente), e con l’ingresso nel mondo dei motori di nuovi costruttori, possiamo dire che per quanto il presente sia certo e, permetteteci, monotono; al contrario, il futuro nasconde molte più incognite di quelle che pensiamo.

Il caso Horner, la reazione dei Verstappen

Tuttavia, il terremoto in Formula 1 potrebbe arrivare ben prima della data in questione. Come dicevamo, tutto nasce da Horner. Jos Verstappen ha paura del fango che verrà gettato sulla scuderia del figlio se il team principal resterà al suo posto. Questo macchierà le prestazioni esaltanti di Max, ultimamente già piuttosto al centro di polemiche inevitabili quando si è così “unici”, e nei trionfi, e nel talento. Una delle ultime diatribe del mondo degli appassionati ricade sulle prestazioni dell’auto. Stanchi probabilmente dei suoi successi monocorde e senza entusiasmi per scarsa competitività altrui, secondo la teoria del momento, il campione del mondo sarebbe “un vincente solo grazie all’auto”. Non sarà sicuramente l’indizio scatenante per lo stravolgimento previsto in Formula 1, ma entra serenamente nel brodo e si sposa molto con l’aspetto dello spettacolo.

Già, perché immaginare solo il pilota (sulla carta) più forte al mondo in una scuderia meno prolifica, dà sicuramente l’idea di maggiore competizione, al di là dei cambiamenti tecnici in arrivo entro un paio di stagioni. Tuttavia, gli esperti ritengono questo “troppo poco” per cambiare le gerarchie quantomeno del mondiale costruttori. Ma è anche vero che da qui alla prossima stagione, Mercedes potrà rimettere le cose in ordine (tecnicamente parlando), colmando il gap (utopia?), soprattutto alla luce del fatto che avrebbe un pilota che si accontenta molto, ma molto difficilmente. Ad ogni modo, tornando alla causa dell’attuale terremoto in Formula 1, pare che a dare il “là” al tutto sarà proprio Horner.

Il ruolo di Toto Wolff e della Mercedes

Immaginare la Red Bull senza di lui è impossibile per tutti nella scuderia, ma se Max (e forse anche Newey?) lasciasse, allora sarebbe normale l’effetto domino. E qui entra in gioco Toto Wolff, team principal della Mercedes, in sofferenza da tre anni. Esattamente dall’inizio dei successi della Red Bull e di Verstappen, propiziati da quello che molti ritengono lo “screwjob” del 2021, con l’ultima gara e relativi premi mondiali piloti e costruttori erano già virtualmente in mano a Hamilton e alla Mercedes, fino alla sorpresa finale, con un regolamento e un tempismo del box della scuderia di Toto che hanno fatto saltare tutto in aria a pochi metri dal traguardo.

Quindi, è normale che dinanzi alle interviste televisive non si tiri indietro dal rumor del momento. Occhi su Max? La risposta di Toto è un “no” categorico o un “vedremo”? Sorrisi e… “un vedremo”. Per ora è sicuro solo che Hamilton sarà in Ferrari, quindi c’è ovviamente uno slot da riempire e se non è quello del primo pilota, visto che Russell ha tutto per diventarlo, sarà quello del secondo. Ma se Max arrivasse, sarebbe ovvio il fatto che per George il destino riserverebbe ancora molte annate da secondo pilota. Max è stato interrogato sul chiacchiericcio del momento, che ha riacceso i riflettori sulla Formula 1 (e fa piacere nell’ambiente), ma aspettarsi qualche commento indicativo dal più freddo pilota attualmente in circolazione nel paddock, è utopia pura.

L’approdo di Verstappen in Mercedes apre a Fernando Alonso in Red Bull

Verstappen ha infatti solo ribadito il suo impegno contrattuale fino al 2028, ci mancherebbe altro. Ci sono però delle voci che insistono sul suo prossimo approdo presso la scuderia tedesca anche per il fatto che dopo la prima gara stagionale nel Bahrain, lui, il papà e Toto sono stati visti insieme a cena. Che stessero già discutendo di un futuro insieme? La mossa sicuramente ingolosisce tutti nell’ambiente: non scordiamoci che la Formula 1, nonostante il giro di soldi, sta lavorando moltissimo per ampliare al massimo il suo pubblico. Aiutata dalle serie su Netflix, la F1 si impegna però anche a garantire maggiore competitività o brio, da qualunque poro esso possa entrare.

Se per ora sarà il mercato a riaccendere i riflettori, ben venga. Se dal 2026 saranno i tecnicisimi ad incidere, ancora meglio. Tutto, purché si possano rimescolare le carte delle gerarchie delle scuderie e non proporre sempre la stessa minestra. Per concludere sul mercato piloti, l’ultima voce vedrebbe Alonso in Red Bull, in sostituzione di Max. Lo spagnolo rientrerebbe nella reazione a catena, considerando poi che “al momento non ho un contratto”. E, soprattutto, che a dare lo “scoop” sia stato proprio lo stesso pilota: “Penso di essere sulla lista della Red Bull”.

In questo caso, infine, entrerebbe però in gioco un altro aspetto di non poco conto: “Devo capire se sono disposto a sacrificare ancora altre cose nella vita”. Quello che intende dire lo spagnolo è che a 42 anni non è semplice parlare di futuro, lo testimonia il breve contratto siglato lo scorso anno con l’Aston Martin, per quanto in pista confermi tutte le volte le sue incredibili qualità, dove è spesso in lotta per il podio, quantomeno nelle qualifiche.

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