Sporchi, denutriti, con tracce di terra nello stomaco, la storia dei fratellini di 4 e 6 anni trovati da una pattuglia a Roma, ha scioccato l’opinione pubblica. Soprattutto il più piccolo dei 2, era arrivato all’ospedale Umberto I in condizioni disperate, tanto da non riuscire a camminare per via delle percosse subite. Oggi, però, sia lui che il fratello maggiore stanno bene e sono pronti per essere adottati. Tuttavia, nuovi sconvolgenti retroscena sulle condizioni dei 2 fratellini sono state rivelate dai medici dell’Umberto I.

Fratellini picchiati e abbandonati, il neuropsichiatra infantile: “hanno effettivamente rischiato la vita”

A parlare dei 2 fratellini picchiati e abbandonati a Roma è, come riportato da Fanpage, Ugo Sabatello, neuropsichiatra infantile. “Sono stari ricoverati con grossi problemi dal punto di vista somatico. Cera una cecità incipiente, abbiamo riscontrato delle lesioni e dei traumi. Ma abbiamo registrato anche una situazione grave dal punto di vista neurologico e psichiatrico, nel senso che erano bambini fortemente deprivati, bambini che probabilmente avevano avuto quanto era necessario per restare in vita e poco altro“.

Ugo Sabatello, nel corso della sua decennale esperienza come neuropsichiatra infantile ne ha visti molti di casi disperati, ma quello dei 2 fratellini picchiati e abbandonati a Roma è stato il più critico. “Vedevo una situazione dove era evidente che due bambini erano in sofferenza, sia fisica che ovviamente psicologica, hanno effettivamente rischiato la vita”.

Potrebbe interessarti anche: Incidente sulla superstrada: muore a 31 anni Graziella Parente, era appena tornata dal viaggio di nozze

Le parole dell’infermiere

Andrea Tomba, infermiere dell’Umberto I, ha invece raccontato l’evoluzione dei bambini nei mesi di ospedalizzazione. Soffermandosi soprattutto sulle condizioni del più piccolo dei 2 fratellini picchiati e abbandonati. Il bimbo di appena 4 anni, infatti, giunto in ospedale non era neanche in grado di camminare e solo dopo 20 giorni è riuscito a poggiare nuovamente i piedi a terra. “Era molto più diffidente e evidentemente i traumi erano ancora freschi rispetto a quelli del fratello più grande. Erano disidrati, a uno stato di malnutrizione talmente elevato che questo bambino non aveva un filo di muscolatura praticamente”.

Continua a leggere su Chronist.it