Un neonato è stato salvato da un intervento dei medici dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino: il piccolo era affetto da mielomeningocele nasale, una patologia rarissima che prevede la chiusura della base del cranio
Un neonato di soli 3 mesi è stato salvato con un intervento in endoscopia mai effettuato prima ad ora su un paziente così piccolo: i medici dell’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino sono riusciti nell’impresa di operare il piccolo affetto da mielomeningocele nasale.
Il neonato è affetto da questa rarissima patologia che comporta una difettosa chiusura della base del cranio, che provoca la discesa di una piccola parte del cervello all’interno del naso.
Infatti, il buco si trovava nella parte più posteriore del naso: dunque, il piccolo aveva gravi problemi di respirazione.
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La decisione dei medici di intervenire
Inizialmente, i medici avevano programmato di far crescere il piccolo almeno fino all’ottavo mese, per poi procedere con la delicata operazione chirurgica.
Tuttavia, visto il peggioramento delle sue condizioni di salute, il dottor Paolo Tavormina, responsabile della di Otorinolaringoiatria pediatrica dell’ospedale Regina Margherita, con l’aiuto della dottoressa Federica Peradotto e del dottor Paolo Pacca, aiuto della divisione di Neurochirurgia pediatrica, diretta dalla dottoressa Paola Peretta, hanno deciso di intervenire immediatamente.
L’operazione, molto complicata e mai applicata prima ad ora su un paziente al di sotto dei 6 mesi, è perfettamente riuscita.
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Le condizioni del neonato
I chirurghi sono entrati attraverso il naso del neonato con fibre ottiche (di diametro di 2,7mm).
Queste hanno permesso di poter monitorare in video quanto accadeva nel punto cruciale.
Così, attraverso dei micro-strumenti, i medici dell’ospedale di Torino hanno chiuso il foro alla base del cranio del neonato, con un intervento dalla difficilissima esecuzione.
Se i medici non avessero preso la decisione di operare e se i genitori del bimbo non avessero accettato, il paziente sarebbe andato incontro a un blocco totale della respirazione.
Dunque, si sarebbe dovuto sottoporre a un intervento di tracheotomia per poter respirare.
Fortunatamente, i chirurghi hanno optato per l’operazione in endoscopia, esperimento mai provato prima.
Missione compiuta: oggi, il piccolo sta benissimo e presenta un normale sviluppo psico-intellettivo.