Un team di ricerca del CNR-IBPM, che fa capo al Dipartimento di Biologia e Biotecnologie, “Charles Darwin” dell’Università Sapienza di Roma, composto da otto ricercatori; Francesca Romana Pellegrini, Sara De Martino, Giulia Fianco, Irene Ventura, Davide Valente, Mario Fiore, Daniela Trisciuoglio e Francesca Degrassi ha scoperto una molecola in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali, la SM15.

Questa molecola, hanno scoperto essere un potente inibitore dell’autofagia che nei tumori svolge un duplice ruolo: è infatti un meccanismo in grado di favorire la sopravvivenza o la morte delle cellule neoplastiche.

La SM15: funzione e nuove speranze

La SM15 blocca il flusso autofagico, inibendo la fusione di autofagosomi, come ha spiegato la coordinatrice dello studio, la dottoressa Trisciuoglio.

Gli autofagosomi sono delle vescicole circondate da una doppia membrana dove vengono portate e degradate le molecole proteiche danneggiate per poter utilizzare i componenti e riciclare e formare nuove proteine. Questo processo è utilizzato da molti tumori per crescere ed espandersi.

Oltre a bloccare l’autofagia, SM15 blocca anche la mitosi che è il processo grazie al quale le cellule proliferano agendo su un bersaglio di nome SNAP29. Durante la mitosi, la molecola si inserisce nelle regioni responsabili del movimento dei cromosomi e questo fa si che le cellule figlie prodotte abbiamo un numero di cromosomi fortemente sbilanciato che le porta a morire in breve tempo.

La scoperta di questa molecola ci fa sperare sul futuro. L’ambizione degli scienziati è di avere ben presto nuovi farmaci antitumorali più sicuri ed efficaci che possano quindi agire sul tumore che sfrutta l’autofagia per accrescersi, sia bloccando la mitosi che inibendo la fagocitosi.

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