L’ultima sfida del web ha del clamoroso: si chiama sex roulette e consiste nel fare sesso senza protezioni. Alla fine perde chi resta incinta
L’ultima incredibile e incosciente sfida nata sul web si chiama “sex roulette“, ossia la roulette del sesso. Giovanissime ragazze consumano rapporti sessuali con compagni sempre diversi: il tutto senza protezioni, né contraccettivi. L’obiettivo è non rimanere incinta: tuttavia, spesso e volentieri, la sfida si conclude con un aborto.
La procura di Brescia, dipartimento soggetti deboli, ha aperto un’indagine per comprendere l’origine e le cause di questo folle fenomeno esploso sul web.
Proprio settimana scorsa, il comune di San Felice del Benaco ha organizzato un incontro intitolato “cyberbullismo e pericoli del web“. L’evento, moderato dal giornalista di BresciaToday Alessandro Gatta ha visto partecipare il pm e sostituto procuratore di Brescia Alessio Bernardi, nonché referente antiviolenza nell’ambito della rete contro la violenza sulle donne, e Cesare Marini, tecnico informatico che da 25 anni collabora con le procure ordinarie e minorili di tutta Italia, occupandosi di casi di livello nazionale e internazionale.
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Tutte le più insensate dangerous challenge
La sex roulette è soltanto l’ultima di una lunga serie di quelle che vengono definite dangerous challenge. Si tratta appunto di sfide che vengono lanciate sui social allo scopo di essere diffuse e diventare virali grazie alla loro oggettiva difficoltà.
Certamente, ricorderete la famosa blue whale, che consisteva in 50 sfide da affrontare in 50 giorni, fino ad arrivare alla più estrema, che avrebbe portato alla morte per suicidio.
Ultimamante, anche il fenomeno del planking avevava fatto discutere: nel Frusinate, un gruppo di giovani si era sdraiato al suolo, di notte, su una strada provinciale, sprezzante del pericolo che potesse passare qualche automobile.
O ancora la sextorsion, che consiste nell’adescamento di minori: ricatti sessuali il camnbio di denaro.
La blackout challenge è certamente una tra le più pericolose: gli utenti sono chiamati a provare un’esperienza di asfissia temporanea. Si tratta di rimanere senza ossigeno il più tempo possibile col problema che non sempre il confine è così evidente.
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Durante la pandemia, era nata la Coronavirus challenge: lo sfidato deve usare la lingua per entrare in contatto con superfici poco pulite come ad esempio servizi igienici pubblici o corrimani dei mezzi di trasporto pubblici.
La knockout challenge rientra tra le più stupide delle sfide pericolose perché si richiede ai giovani sfidati di fare uso di violenza fisica contro totali sconosciuti incrociati per strada. Gente che prende pugni in pieno viso senza una ragione.
Mentre la skullbreaker challenge consiste nel provocare la caduta di una persona ignara attraverso uno sgambetto.
Last but not least, la Bendaryl challenge, certamente tra le più dannose: la sfida consiste nell’ingerire quante più possibili capsule di questo farmaco.
Tutte sfide che rientrano nel fenomeno del cyberbullismo: un bullismo amplificato che può portare a reati di diversa natura, dalla diffamazione allo stalking, fino ad arrivare all’istigazione al suicidio.