A Varese un uomo ha tagliato le orecchie dei suoi due dogo argentini. La pratica si chiama conchectomia: fino a pochi anni fa era legale, oggi è vietatissima. Non ha potuto dimostrare che lo aveva fatto per motivi di salute: ecco cosa rischia
A Varese, un uomo ha tagliato le orecchie ai suoi due dogo argentini: l’obiettivo era quello di dare un aspetto più aggressivo ai suoi due cani.
Una scelta estetica, non legata alla salute, che potrebbe costargli caro.
Infatti, il proprietario dei due cani aveva portato i suoi due dogo argentini dal veterinario per una visita: il medico si è accorto del taglio delle orecchie.
Così, l’uomo varesino non ha potuto dimostrare che il taglio era avvenuto per ragioni legate alla salute e il veterinario lo ha segnalato alle autorità.
I carabinieri forestali lo hanno denunciato per maltrattamento su animali: ora rischia una condanna da 3 a 18 mesi di reclusione e una multa da 5.000 a 30.000 euro.
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Che cos’è la conchectomia?
La pratica di tagliare le orecchie ai cani si chiama conchectomia: fino a pochi anni fa era considerata legale, mentre ora è vietatissima.
La conchectomia prevede l’asportazione di gran parte della cartilagine auricolare, il padiglione risulta maggiormente esposto e viene quindi a mancare la funzione protettiva nei confronti del rumore e conseguentemente il cane sarà più soggetto alla perdita di udito.
Per questo motivo, il padrone dei due dogo argentini ora rischia di pagare una sanzione altissima. La pratica è invece legale in tanti Paesi – come la Russia, la Polonia, la Slovenia, l’Ungheria, l’Irlanda, la Gran Bretagna – che non hanno sottoscritto la Convenzione europea.
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Perché ai cani tagliano le orecchie?
Il motivo storico dell’amputazione dell’orecchio è noto a tutti, o quasi, ed è che il cane che combatte deve offrire meno punti deboli possibili all’avversario ed un orecchio svolazzante, facile bersaglio di un morso, si lacera con facilità e sanguina abbondantemente.
Inoltre, l’aspetto del cane senza orecchie risulta più feroce e aggressivo.
