Alzheimer precoce: il ragazzo di 19 anni ha iniziato ad avere i primi sintomi di deterioramento cognitivo due anni fa, alle scuole superiori. Il giovane aveva riscontrato difficoltà nello studio e poi successivamente perdita di memoria a breve termine, difficoltà a leggere ed altri disturbi via via sempre più seri che lo hanno portato a lasciare la scuola e ad affidarsi ad esperti.

Vedi anche: Ricostruito il DNA di Lola, vissuta 5700 anni fa: la scoperta grazie a un “chewing gum” millenario

Diagnosi di probabile Alzheimer precoce a 19 anni: potrebbe essere il caso più precoce in letteratura

La diagnosi sembrerebbe essere quella di Alzheimer, anche se per avere ulteriori conferme i medici avrebbero dovuto fare una biopsia cerebrale. Tuttavia, essendo molto invasiva e pericolosa, hanno deciso di evitare, data anche la giovane età del ragazzo, e di continuare a monitorare la malattia. Qualora fosse confermata la malattia, sarebbe il caso più precoce noto in letteratura. Normalmente, infatti, la patologia colpisce persone con più di 65 anni.

Alzheimer precoce: i test sul ragazzo. Al momento il 19enne è stato sottoposto ad un test standardizzato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per valutare le capacità mnemoniche ed il test ha evidenziato il deterioramento. Successivamente, è stato sottoposto all’esame del liquido cerebrospinale che ha evidenziato dei biomarcatori legati alla demenza. Come per esempio una elevata concentrazione della proteina tau, che causa i grovigli di proteine nel cervello rilevati nel tessuto dei pazienti affetti da Alzheimer, e studi approfonditi con una tomografia ad emissione di positroni e risonanza magnetica con fluorodesossiglucosio, che ha evidenziato un’atrofia dell’ippocampo bilaterale e un ipometabolismo del lobo temporale bilaterale, entrambi caratteristici della malattia.

Alzheimer precoce: lo studio.

Per ora non sono state evidenziate placche di beta amiloide. Si tratta del segno più evidente di Alzheimer, forse a causa della giovane età del paziente e del suo metabolismo veloce. Fino ad oggi, il caso più giovane confermato è di un ragazzo di 21 anni. Era stato colpito da una forma ereditaria della malattia che interessa solo una piccolissima percentuale dei casi.

“Potrebbe diventare una delle questioni scientifiche più impegnative per il futuro”

Lo studio del 19enne è stato guidato da scienziati del National Clinical Research Center for Geriatric Diseases di Pechino. Questi, hanno collaborato con i colleghi del Key Laboratory of Geriatric Cognitive Disorders del Key Laboratory of Neurodegenerative Diseases, dell’Istituto per i Disturbi del Cervello. “Lo studio indica di prestare attenzione alla malattia di Alzheimer a esordio precoce – hanno spiegato gli autori della ricerca – Esplorare il mistero dei giovani con il morbo di Alzheimer potrebbe diventare una delle questioni scientifiche più impegnative per il futuro”.

Continua a leggere su Chronist.it