Choc e crudeltà gratuita a Venezia con protagonisti dei turisti che hanno ucciso un gabbiano a suon di maltrattamenti e calci. L’episodio è avvenuto lungo le fondamenta degli Ormesini: attirato dal cibo, l’animale si era posato in riva al canale, inconsapevole che in quegli istanti sarebbe stato ferito a morte.
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Choc a Venezia, lungo le fondamenta degli Ormesini, turisti uccidono un gabbiano maltrattandolo a suon di calci, i veterinari: “Aveva un’ala fratturata, un’emorragia cerebrale e la frattura del bacino”
“Era davvero grave. Abbiamo provato a operarlo ma non c’è stato modo”, hanno riferito i veterinari che hanno preso in cura il povero volatile dopo le violenze gratuite. A riportare la storia è Yoska Giora, animalista che ha a cuore in particolar modo le specie in difficoltà. Il gabbiano le è stato portato da una signora ma era ormai troppo tardi. Dopo un paio di giorni di farmaci, in seguito alla tentata operazione, il volatile è morto. “Abbiamo provato a operarlo, ma non c’è stato modo”.
Aveva “un’ala fratturata, un’emorragia cerebrale, frattura del bacino”, ha fatto sapere la donna su Facebook. “Siete davvero persone squisite – ha poi scritto provocatoriamente – Ho imparato che il termine ‘animale’ ha una connotazione ben più alta di quella di ‘genere umano’, che racchiude la gratuità nel dispensare sofferenza”.
Il gabbiano sarebbe stato maltrattato (e poi ucciso) al punto che i turisti gli avrebbero “tenuto l’ala sotto il piede per poi calpestarlo”. “È stato picchiato a sangue. È solo un gesto crudele, indecente”. La donna animalista ha allertato i veterinari nel tardo pomeriggio di quel triste 18 gennaio scorso: due giorni dopo l’uccello non c’era più.
Maltrattamento di animali: esempi, denuncia, numero, pena, animali domestici, tema, reato, carabinieri

Il maltrattamento nei confronti degli animali non si configura in maniera precisa. Infatti, secondo l’art. 544-ter, ci sono molte possibilità che inquadrano il maltrattamento. Ad esempio quando all’animale viene provocata una lesione o quando è sottoposto a sevizie, comportamenti o fatiche insopportabili per le sue caratteristiche etologiche. Tra i maltrattamenti che costituiscono reato, anche la somministrazione di sostanze stupefacenti o vietate e qualsiasi tipo di trattamento che procuri danno alla salute dell’animale. Ovviamente rientrano nei casi di maltrattamento la denutrizione, le cattive condizioni igieniche, l’allontanamento dei cuccioli dalla mamma, negligenze, abusi emozionali e sessuali. Il dolo richiede la coscienza e l’intenzione di procurare danno.
Gabbiano maltrattato e ucciso dai turisti a Venezia: come denunciare. La denuncia si può sporgere fisicamente o telefonicamente (al numero 800 253 608). Addirittura basta un sms al 3487611439 per rendere più semplice l’azione legale. Il servizio è gestito dall’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente): sarà la stessa associazione a filtrare la denuncia alle forze dell’ordine. Ovviamente, prima di chiamare, è bene accertarsi di avere ben chiaro l’indirizzo dove sono avvenuti i fatti, la tipologia di maltrattamento e il tipo di violenza subita dall’animale. Si può anche contattare l’Enpa (Ente nazionale per la protezione degli animali) che può intervenire tempestivamente in caso di animali in difficoltà. Per mettersi in contatto con l’Ente basta inviare una mail o contattare telefonicamente la sede più vicina rispetto a dove sono avvenuti i fatti.
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