Sorpresa e stupita la vicina di casa del bunker del boss mafioso, Matteo Messina Denaro, arrestato lunedì scorso: “Li conosco, stanno vicini a me”. La donna non crede ai suoi occhi: “Mi sembra un sogno”. Per tutto quel tempo, non ha mai notato né sospettato nulla. “La moglie è una maestra in pensione malata ed anche lui mi sembrava una brava persona”.
La vicina di casa del bunker di Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara, provincia di Trapani: “Mi sembra un sogno, tutta questa storia mi sembra esagerata”
La donna è stata vicina di casa del bunker che Messina Denaro ha fatto costruire dentro una casa a due piani che si trova in via Maggiore Toselli, nella stessa zona dove si trova il primo covo scoperto a poche ore dalla cattura, a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani.
“Avevano un sacco di gatti, spesso ci andavo. La figlia abita al piano di sopra. In casa non ho mai notato nulla. C’è all’ingresso una scala che porta al primo piano e un salottino, poi la cucina e un’altra stanza”, ha continuato a raccontare la donna. “Mi sembra un sogno, tutta questa storia mi sembra esagerata. Quando ho visto arrivare tutti quei carabinieri… sono venuti verso mezzogiorno e ancora sono lì”.
“Mi sembravano brave persone”: così la vicina di casa del bunker di Matteo Messina Denaro; ecco come è stato individuato il secondo covo del boss mafioso. La Guardia di Finanza ha scoperto il secondo covo del boss mafioso grazie alle visure catastali che, attraverso controlli incrociati con un’analisi del contesto scaturita da attività informativa e investigativa, hanno permesso la localizzazione specifica del luogo. La proprietà appartiene a Errico Risalvato che fu indagato nel 2001, accusato di associazione mafiosa, e poi assolto nello stesso anno. Errico è il fratello dell’imprenditore Giovanni, condannato a 14 anni per mafia.
“Mi sembra tutto così esagerato”: le parole della vicina di casa del bunker di Messina Denaro; ancora mistero sui documenti segreti di Riina. Dagli oggetti rinvenuti nell’abitazione, gli inquirenti suppongono che si tratti di “una casa di villeggiatura”. Gli agenti hanno trovato abiti griffati, profumi e un frigorifero pieno di cibo. Trovate anche pillole per il potenziamento delle prestazioni sessuali e profilattici. Ancora buio invece per i documenti più segreti conservati da Totò Riina e per i soldi contanti utilizzati durante gli anni di latitanza.