Sale il costo delle sigarette: da oggi fumare costerà 20 centesimi in più a pacchetto. Si tratta del primo aumento dopo due anni di stabilità dei prezzi. Aumenta l’accisa “specifica”, attraverso una norma inserita nella bozza della legge di bilancio: in Italia è ai livelli più bassi d’Europa, da 23 a 36 euro per 1.000 sigarette il prossimo anno, 36,50 euro per 1.000 sigarette nel 2024 e a 37 euro per 1.000 sigarette dal 2025.

Arriva dunque la stangate sulle sigarette: il rincaro è contenuto proprio nella bozza della legge di Bilancio approvata lo scorso lunedì 21 novembre dal Consiglio dei ministri. Tra le novità introdotte dalla manovra da 32 miliardi, anche l’aumento delle accise sulle sigarette.

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Sigarette: costo, marche, fumo, elettroniche, tipi, accise, tabacco

Con la nuova norma aumenterà la parte fissa che corrisponde ad un automatico ribasso della parte variabile dell’accisa. Il risultato è l’aumento del prezzo dei pacchetti di sigarette da 20 centesimi in più l’uno il primo anno e tra i 10 e i 15 centesimi in media in tutto il triennio.

La nuova tassazione interesserà anche le sigarette elettroniche a tabacco riscaldato, ma con modalità differenti. Nel caso in questione si tratta di un aumento di 8 centesimi per ml per le e-cig senza nicotina e di circa 13 centesimi per ml dei prodotto con nicotina. Gli aumenti dell’accisa, come previsto dalla norma inserita nella bozza della legge di Bilancio, interesseranno tutte le marche. Inoltre le accise sulle sigarette saliranno al 40% da gennaio 2023.

Ovviamente l’aumento cambia a seconda delle tipologie acquistate, ad esempio c’è differenza tra sigari, tabacco trinciato, tabacco da fiuto, tabacchi per pipa etc. Ogni categoria avrà una propria specifica tassazione. Infine vi è la differenza di prezzo stabilita dalla singola azienda produttrice.

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