Le batterie di una Tesla Model S vanno a fuoco dopo un urto con un detrito incontrato sulla strada e sono stati utilizzati ben 45mila litri d’acqua per spegnere l’incendio che ha coinvolto l’auto elettrica. I fatti sono avvenuti nella contea di Clearfield, in Pennsylvania, e risalgono alla mattina del 15 novembre intorno alle ore 11 locali degli Stati Uniti.

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La Tesla Model S va a fuoco, utilizzate 45mila litri d’acqua e cinque autobotti per spegnere l’auto: la ricostruzione della vicenda negli Stati Uniti, i pericoli delle auto elettriche quando vanno in fiamme

L’autista e gli altri tre passeggeri, compreso il cane, sono riusciti a mettersi in salvo scendendo rapidamente non appena l’auto ha iniziato ad emanare fumo. Accorsi per primi, i vigili del fuoco hanno capito subito che la situazione era molto più complicata di quanto sembrasse dopo aver riversato oltre 15.000 litri d’acqua sulle fiamme che restavano indomabili. Così sono state coinvolte ben cinque autobotti che hanno impiegato, in tutto, circa 45.000 litri d’acqua. Solitamente per le normali autovetture incendiate sono impiegati 2.000 litri.

Auto elettriche in fiamme: la differenza rispetto ad un’auto tradizionale

Tesla Model S a fuoco: perché è complicato spegnere gli incendi che coinvolgono le auto elettriche. Le auto elettriche sono sempre di più al centro dell’attenzione: da un lato chi le fabbrica spinge sempre di più all’acquisto per poter ridurre le emissioni soprattutto nei centri urbani, dall’altro si inizia a fare i conti con gli effetti collaterali di questo tipo di veicoli.

La vera questione in casi di incendio di auto elettriche verte tutta sulle batterie di litio. Non basta spegnere il fuoco, bisogna raffreddare le batterie costantemente perché c’è la possibilità di un ritorno di fiamma. Un aspetto che comporta dispendio di tempo, di forze e di grandi quantità di acqua.

Tesla Model S a fuoco, necessari 45mila litri d’acqua per spegnere l’auto elettrica. Le fiamme possono riprendere a divampare dal nulla anche a distanza di 22 ore dopo che l’incendio è stato spento. Quello che è capitato alla Tesla è stata la “fuga termica” delle batterie di Litio. A causa di un urto o di un cortocircuito, l’accumulo di calore innesca reazioni chimiche che alimentano le fiamme in modo esponenziale.

Ciò che si può ottenere dalla fuga termica è idrogeno infiammabile e altri gas tossici rendendo l’autovettura una vera e propria bomba. Al contrario di quanto si possa pensare, le auto più soggette ad incendi non sono però le full electric, bensì le ibride perché hanno sia una batteria ad alta tensione che un motore a combustione interna.

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