La crisi energetica arriva a toccare anche la Serie A di calcio che si è organizzata per ridurre i consumi a cominciare già dal prossimo turno di campionato previsto domani. La principale lega calcistica italiana ha deciso che saranno ridotti i tempi di illuminazione negli stadi a fronte della crisi, anche politica ed economica, che sta attraversando il Paese. Si tratta tuttavia “solo” di “un primo passo“, lo dice il presidente della Lega, Lorenzo Casini: “Dobbiamo essere un esempio virtuoso“.

Crisi energetica: le limitazioni sull’illuminazione negli stadi in Serie A

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Il tempo di “piena accensione” sarà fissato ad un massimo di “4 ore“, come si legge dalla nota diffusa dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A. Quest’ultima ha inoltre fornito le linee guida che “le Società ospitanti le gare” dovranno seguire. Per le gare diurne delle 12.30 e delle 18 dovrà essere “garantita” la piena accensione da 60 minuti prima del calcio d’inizio (invece dei pregressi 90). Nelle gare serali, per le partite che si disputano solitamente tra le 20.30 e le 20.45, la piena accensione dovrà avvenire 90 minuti prima che cominci la partita. Tuttavia permangono i dubbi su quest’ultima opzione che comporterebbe 4 ore di piena illuminazione considerando che la gara dura altrettanti 90 minuti e andrebbe aggiunta un’altra ora per dare il tempo agli spettatori di abbandonare in sicurezza lo stadio.

L’ottimizzazione dei consumi

Al fine di ottimizzare i consumi la Lega Serie A è al lavoro per trovare soluzioni per un efficientamento energetico degli stadi. Tra le opzioni, quella del passaggio ai led per tutti gli impianti o l’installazione di pannelli fotovoltaici. La serie A sta vagliando anche il sistema più efficiente per ottimizzare i consumi di riscaldamento dei terreni di gioco. “In Italia gli impianti possono davvero diventare non solo strumenti di riqualificazione urbana – conclude la nota della Lega Serie A – ma anche modelli di sostenibilità ambientale e auto-produzione di energia“.