Arriva il bonus benzina da 200 euro per i lavoratori dipendenti di aziende private. Da oggi i datori di lavoro potranno erogare i bonus ai propri dipendenti, al fine di sostenere i costi di benzina, gasolio, Gpl e metano e per ricaricare i veicoli elettrici.

Il bonus è erogabile anche da enti pubblici economici, professionisti che non svolgono un’attività commerciale, i lavoratori autonomi e i datori di lavoro del settore privato che dispongano di dipendenti. L’importo non è tassato e la cifra di 200 euro è integralmente deducibile dal reddito d’impresa.

Bonus benzina 2022: gli esclusi, come funziona, come ottenerlo, quando arriva, chi lo paga, chi lo paga, Agenzia delle Entrate

Chi non può percepire il bonus, secondo la circolare 27/E dell’Agenzia delle Entrate, sono tutti i lavoratori impiegati nell’amministrazione pubblica. Al contrario spetta alle aziende del settore privato. Per ottenere il bonus il lavoratore dipendente non deve fare nulla. Sarà il datore di lavoro a prendere la decisione di erogare il benefit o meno. Lo stesso ne decide l’importo.

Per percepire il bonus, è essenziale che i lavoratori siano titolari di reddito di lavoro dipendente, senza limiti di reddito. I buoni possono essere corrisposti dal datore di lavoro da subito, senza necessità di preventivi accordi contrattuali.

Il beneficio non concorre alla formazione del reddito, è un’agevolazione in più ed è indipendente. Dunque, secondo quanto chiarisce l’Agenzia delle Entrate, deve essere conteggiato in maniera separata rispetto agli altri benefit.

Il bonus benzina può essere erogato anche a fini retributivi al posto del premio del risultato, purché avvenga entro la fine dell’anno e in esecuzione dei contratti aziendali o territoriali.

I beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta dell’anno corrente da parte del datore di lavoro possono raggiungere un valore di 200 euro per uno o più buoni benzina. Ed un valore pari a 258,23 euro per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi ulteriori buoni benzina).

Vedi anche: Bonus 200 euro: ecco chi non lo riceverà

Il piano d’azione del Governo per fronteggiare il caro benzina: la Guardia di Finanza rileva “prezzi gonfiati” in più di un caso su due

Da inizio anno il Governo ha attivato un piano d’azione straordinario per fronteggiare il caro benzina. I primi dati registrati fino a maggio svelano ben 690 violazioni segnalate dalla Guardia di Finanza. Si tratta di una media di un illecito ogni due verifiche (dal totale di 1.320 interventi mirati sul prezzo praticato dai distributori di carburante).

Sono violazioni che riguardano la comunicazione obbligatoria al ministero dello Sviluppo economico del costo alla pompa di benzina ed il rispetto degli obblighi di comunicazione ed esposizione dei prezzi. La GdF ha individuato frodi, manovre anticoncorrenziali e anche, in alcuni casi, pratiche commerciali scorrette.

Ne emerge il consumo di 177mila tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode. Dai controlli fiscali effettuati si calcola un’imposta evasa pari a 230 milioni. Inoltre le Fiamme gialle hanno sequestrato 630 tonnellate di carburanti.

Per questo nell’arco di un anno l’attività di screening ha analizzato ben 1500 tra società ed altre entità giuridiche sospette. Il Comando Generale delle Fiamme gialle però rassicura: “Rafforzato il metodo di lavoro nel tempo”. Grazie anche a strumenti identificativi sempre più penetranti.