Il racconto della conduttrice a Verissimo: “Mi hanno investita e umiliata”. L’episodio a Roma, “di ritorno da Milano”

A Verissimo, Monica Leofreddi ha lasciato tutti di sasso quando ha ripercorso il terribile incidente in cui è stata investita da un van, aggiungendo poi di essere stata “umiliata”. Nell’intervista da Silvia Toffanin ha parlato di tanti temi, ma l’attenzione è ricaduta principalmente su questo spiacevole episodio, che mesi fa la conduttrice raccontò in prima persona in un lungo post di Instagram. Di seguito il contenuto testuale del suo messaggio al tempo:

“Voglio raccontarvi la mia debolezza ed il mio sconforto. Stasera di ritorno da Milano ero in attesa del taxi per tornare a casa, lo attendevo poco lontano dalla stazione.Il taxi stava per arrivare,scendo dal marciapiede e lo attendo dietro ad un Van parcheggiato in seconda fila.Ero di spalle con lo sguardo fisso verso la strada .Non mi accorgo che Il Van aziona la retromarcia. Mi travolge e mi scaraventa a faccia avanti sull’asfalto, sento qualcuno che gli urla “fermati!C’è una dietro!” Rotolo verso il centro della strada per evitare che il van mi schiacci.Scende l’autista che invece di soccorrermi , comincia ad urlare accusandomi di fingere , urla che non mi aveva investita ma che mi ero buttata! Un altro imbecille urla“ è vero! Non ti ha toccata”. Mi sono lentamente rialzata,ero umiliata, ferita non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Ho tentato di far valere le mie ragioni ma lui continuava a negare.Solo un signore ha confermato che ero stata investita. Gli ho chiesto “può testimoniare ? “Lui ha risposto di sì,l’autista urlava ancora negando. Io che ogni giorno pontifico su come ci si deve comportare in ogni situazione, in un momento di difficoltà, sono stata solo capace di scoppiare a piangere, non ho preso la targa, ho solo detto “ sei un delinquente vergognati”. Il mio taxi è arrivato. L’ho preso lasciandomi alle spalle il van ed il suo autista irresponsabile .Mi sono sentita fragile , sola , spaventata da tanta inciviltà. Volevo solo tornare a casa. Piangendo ho chiamato mio marito, gli ho confidato la mia frustrazione, la mia resa. Io sempre così forte, a tratti aggressiva mi ritrovavo a piangere in un taxi senza aver saputo proteggere il mio diritto di denunciare l’incidente, la mia dignità.Il tassista mi porge una tavoletta di ghiaccio che aveva nel suo zaino con la cena. È il primo che mi soccorre, mi confida che neanche lui si riconosce più in questo mondo. I miei figli mi hanno vista tornare a casa senza il mio solito sorriso, hanno visto il mio volto con il trucco colato, gli occhi lucidi. Non voglio nascondere la mia fragilità . Il loro abbraccio. Sto bene solo qualche escoriazione. L’autista si starà vergognando?”.

Il racconto di Monica Leofreddi oggi a Verissimo

In merito all’episodio capitatole a Roma, ha spiegato oggi:

“L’autista ha pensato che io fossi una di quelle persone che volesse fare qualche truffa. Non mi ha soccorso e mi ha urlato contro. Nessuno è intervenuto per chiedermi come stavo. Si erano paralizzati tutti dalla paura ma non vedevano la realtà. Non ho denunciato e non ho preso la targa, mi sono sentita umiliata. Non mi credevano, pensavano stessi fingendo. Non ho avuto la forza di reagire, mi sono sentita impotente. Il primo a soccorrermi è stato il tassista. Sono tornata a casa in lacrime. Ci ho messo molti giorni a riprendermi psicologicamente, lo ammetto”.

Come notate dal filmato qui di fianco, la conduttrice piange la recente scomparsa del fratello Emilio, morto il 22 luglio dello scorso anno. Ha definito l’evento come “la cosa peggiore che potesse accadere”, in particolar modo per la loro mamma Carolina, una donna “di un’altra generazione”. Sul suo dolore, lo definisce “di Serie B”, poiché “è mancato a mia mamma, a mia nipote e, ovviamente, a sua moglie”. Con grande lucidità, ammette che “in questo caso come sorella l’ho vissuto come se non potessi permettermi il lusso di soffrire. Mi manca tantissimo, con lui avevo un bellissimo rapporto. Lui era più grande di me di sette anni ed io da bambina lo vedevo perfetto”.

A proposito di sua mamma, ha spiegato anche come Carolina si sia impegnata per trasmettere i propri valori: “Mia mamma è di un’altra generazione e si è sposata molto giovane e intorno ai 40 anni ha deciso di prendere la patente e di iniziare a lavorare. Ha deciso di essere indipendente. Questo mi ha segnato molto”.

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